Sempre di più il mercurio nel mare

Sapore di mare…al mercurio. Un fenomeno allarmante, che solo in minima parte è attribuibile a fenomeni naturali, come eruzioni ed erosioni delle rocce. Ma la quota maggiore di mercurio che si ritrova nelle acque è di origine industriale, derivante dal lavoro nelle miniere alla produzione di pile, dalla raffinazione del petrolio alla lavorazione del cemento. Non a caso il mare ha iniziato a diventare malato dalla rivoluzione industriale del 19mo secolo…












Uno studio pubblicato su Nature ha evidenziato come i livelli di mercurio nel mare, fino a profondità di cento metri, siano triplicati a partire dalla rivoluzione industriale. Il picco è stato registrato nelle acque più a nord dell’oceano Atlantico, dove c’è un flusso costante dalla superficie alle maggiori profondità. Complessivamente, negli oceani ci sarebbe una quantità compresa tra sessanta e ottantamila tonnellate di metallo.
Ma ancora più preoccupanti sono le stime future: gli aumenti riscontrati in un secolo e mezzo, potrebbero essere osservati entro il 2050, ossia l’inquinamento di quasi 150 anni in soli 40 anni!

fonte: www.tuttogreen.it