Le
fibre di cellulosa ottenute dagli scarti del the verde danno vita ad un
materiale biodegradabile simile alla pelle artificiale
Quando si pronuncia la parola ecopelle
l’immaginario collettivo richiama facilmente alla mente un materiale
ottenuto con polimeri sintetici derivati dal petrolio. Oggi però stanno
lentamente nascendo alternative alla pelle animale capaci
d’essere sostenibili non solo da un punto di vista etico ma anche
ambientale. E’ il caso del nuovo prodotto tessile realizzato nei
laboratori della Iowa State University.
Lo scienziato Young-A Lee e i suoi
colleghi hanno il pallino della “moda fermentata”, ossia la creazione di
materiali per abbigliamento ottenuti grazie al lavoro di lieviti e batteri. Grazie a questo originale approccio è nata un’ecopelle realizzata a partire dal riciclo dei sottoprodotti del tè.
La ricetta di Lee è apparentemente semplice: i ricercatori hanno impiegato i rifiuti cellulosici della produzione del tè verde
in miscela con aceto e zucchero fino ad ottenere un film gelatinoso. Su
questa pellicola vengono fatti crescere batteri e lieviti che
restituiscono, una volta essiccato, un materiale più rigido e resistente
adatto alla fabbricazione di vestiti, scarpe o borse. Il materiale è
stato testato in passato per altre applicazioni, come ad esempio per la
cosmesi e i tessuti biomedici per la medicazione delle ferite, ed è
relativamente nuovo nel campo dell’abbigliamento.
Il fatto che la fibra sia il 100 per
cento biodegradabile è un vantaggio significativo, spiega Lee, per il
settore della moda, settore che per sua natura genera una grande
quantità di rifiuti. Ovviamente lavorare le fibre cellulosiche per
ottenere degli indumenti non è un progetto privo di sfide. Lee e il suo
gruppo di ricerca hanno ricevuto una sovvenzione dalla Environmental
Protection Agency (EPA) per sviluppare abiti e scarpe con la nuova
ecopelle ma i primi test hanno rilevato che esistono ancora dei problemi
con l’assorbimento dell’umidità e le basse temperature, che rendono fragili le fibre e dunque meno durevoli.
La produzione di massa è un altro
problema che dovrà essere affrontato. Oggi ci vogliono circa tre o
quattro settimane, a seconda delle condizioni ambientali, per far
crescere il materiale in laboratorio. La squadra di ricercatori sta
tuttavia lavorando per ridurre il ciclo di crescita finalizzato alla
produzione di massa. Ma giudicando solo con la vista, i primi prodotti
realizzati con l’ecopelle fatta dal tè sembrano non avere molto da
invidiare al derivato del petrolio.
fonte: www.rinnovabili.it