Silvia sta vincendo

Nessuno pensava fosse possibile lottare contro un gigante dell’energia come Terna Spa. Nessuno immaginava che questa storia di resistenza liberasse un forte senso di comunità, non solo locale. Ci voleva il coraggio di una donna come Silvia Ferrante e di tanti e tante in Abruzzo… La lotta non è terminata, ma è già accaduto qualcosa che sembrava impossibile
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Qui le notizie per sostenere la campagna #IostoconSilvia

Ventiquattro citazioni per un totale di sedici milioni di euro. Tali erano i numeri delle richieste di risarcimento di Terna Spa, gigante dell’energia, nei confronti di Silvia Ferrante, in relazione alla sua partecipazione alla mobilitazione contro l’elettrodotto abruzzese Villanova-Gissi. Su Comune ne avevamo già scritto in occasione della prima udienza in tribunale del primo febbraio.
“Lavoravo a Roma, nel sociale – ha raccontato Silvia nel gennaio scorso, all’arrivo delle citazioni – assieme al mio compagno Luca, anch’egli operatore sociale, abbiamo pensato nel 2010, quando aspettavamo nostro figlio, che forse per lui sarebbe stato meglio crescere in mezzo alla terra d’Abruzzo, dove sono nata io, dove mi sono sporcata le mani tante volte e guardato i miei genitori e i miei nonni lavorare i campi”. L’anno dopo scopre che vicino casa sua sta per essere costruito e s’imbatte nel progetto dell’elettrodotto Villanova-Gissi. Un traliccio che “coprirà per sempre la Maiella”, la montagna simbolo dell’Abruzzo, delle sue bellezze incantevoli e di quella “poesia quotidiana” che l’ha accompagnata sin da bambina, così come da sempre migliaia di generazioni di conterranei di Silone. “Oggi è una giornata di dispiaceri – ha detto Silvia il primo febbraio entrando in tribunale – ma anche di gioia per la solidarietà che mi viene dimostrata. Non ho mai fatto alcuna azione violenta ho solo difeso con altre persone i diritti di tutela della salute e dell’ambiente”. Perché in questi mesi Silvia, Luca e il figlio Libero non sono mai rimasti soli. Alla notizia dell’arrivo delle citazioni è partita una campagna di sostegno e solidarietà, #IostoconSilvia, che ha coinvolto in brevissimo tempo cittadini e cittadine, associazioni e comitati di ogni parte d’Italia, anche alcuni sindaci.
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Una montagna che sembrava immensa da scalare. Ma che, circondata da tantissimo affetto, solidarietà, sostegno e con una forza tenacissima, Silvia in questi mesi sta scalando. Una scalata che da qualche giorno è molto meno ardua e immensa. Il 16 maggio il Coordinamento dei Comitati No Elettrodotto Villanova-Gissi e la campagna #IostoconSilvia hanno reso noto che Terna aveva appena rinunciato alle dodici citazioni in discussione quel giorno. Il lungo viaggio si è accorciato, la scalata si è dimezzata. Moltissimi nel dare la notizia hanno sintetizzato scrivendo “Silvia ha vinto”. Silvia sta vincendo, la “formica” non è stata schiacciata dal gigante ma – sottolineano dal Coordinamento e dalla campagna – l’elettrodotto è realizzato e “a seguito del riconoscimento dell’ottemperanza tardiva delle prescrizioni il ministero dell’Ambiente di concerto con la regione Abruzzo si è dato sessanta giorni di tempo per la verifica di eventuali danni ambientali”. Ma non hanno notizie.
Le emozioni, la forza, l’umanità di questi mesi Silvia li ha descritti in un post su facebook, sottolineando che il 16 maggio passato in tribunale è venuto il giorno del compleanno della madre, quattro giorni dopo il sesto compleanno di Libero.
“Ho ricevuto tanti pensieri di gioia, di sostegno di stima – ha scritto Silvia qualche giorno fa – Ancora una volta la forza di sentirsi parte di una comunità che sostiene, abbraccia, sorregge. Vorrei ringraziare tutt@ per nome, ma siamo tant@, da tutta Italia e non solo, il mio compagno, mio figlio e la mia famiglia di origine, i fratelli e sorelle con cui quotidianamente camminiamo accanto, centri sociali, comitati, associazioni, persone che non ho mai conosciuto e persone che non vedevo da vent’anni. Un grazie ai sindaci di Frisa e Civitaluparella che hanno preso una posizione chiara e inequivocabile pur non essendo interessati dal passaggio dell’elettrodotto, il sindaco di Lanciano, Paglieta e Castelfrentano, i comuni che da sempre si sono opposti all’opera”.
Ha poi confessato di averci messo
“due giorni a riprendermi, si sono condensate tutte le tensioni di questi mesi, quanti giorni passati in tribunale, in caserma, in giro a cercare documenti e carte, accessi agli atti… quanto tempo” di cui adesso, esulta, “almeno metà” potrà impiegarlo “per fare la mamma, l’attivista e per continuare a cercare di cambiare questo mondo”.
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In questo lungo post a cuore aperto Silvia ha esultato per un giorno in cui hanno vinto la solidarietà, la lealtà, il coraggio, la sincerità, la forza. Di cittadine e cittadini comuni, persone che (anche da generazioni) sono legate alla loro terra, ai sacrifici e all’amore per una parte importante della loro vita. A cui ora non vogliono rinunciare. Per il sostentamento economico, per quel che rappresenta. E anche, per … la Maiella.

fonte: comune-info.net