Fornita
per la prima volta la proiezione dei futuri volumi di rifiuti dei
moduli solari: entro il 2050, previsti 78 milioni di tonnellate di
fotovoltaico a fine vita
L’industria del fotovoltaico è in piena espansione. A fine 2015 risultavano 227 GW di potenza solare nel mondo e le previsioni sono tutte positive: per il 2050 è atteso un aumento del 1800% della capacità istallata.
Ma di fronte a una crescita così
esponenziale, c’è un elemento che non può non essere preso in
considerazione: il peso dei moduli solari una volta raggiunta la fine
della loro vita utile. A fare i conti sui futuri volumi di rifiuti
fotovoltaici è il nuovo rapporto End-of-Life Management: Solar Photovoltaic Panels, redatto a quattro mani da IRENA e IEA- PVPS.
I benefici del riciclo del fotovoltaico a fine vita
Il
documento fornisce la prima volta la proiezione della quantità di raee
solari nel futuro a lungo termine, stimando che entro il 2050 il Pianeta
dovrà gestire un totale di 78 milioni di tonnellate di vecchi pannelli
fotovoltaici. Se completamente re-iniettato nel circolo economico, il
valore del vetro e delle altre materie recuperate prime potrebbe
superare i 15 miliardi di dollari entro
il 2050. E questo potenziale afflusso di materiale sarebbe in grado di
produrre 2 miliardi di nuovi pannelli o essere venduto nei mercati
internazionali delle materie prime.
Le migliori tecnologie oggi sul mercato permettono di recuperare un pannello al 98% del suo peso.
Nello specifico, da un modulo di 21 kg si possono ottenere in media: 15
kg di vetro, 2,8 kg di materiale plastico, 2 kg di alluminio, 1 kg di
polvere di silicio e 0,14 kg di rame.
Come non perdere il treno
L’opportunità a portata di mano è impressionante, spiegano gli autori, ma per saperla cogliere bisogna essere pronti fin da ora.
“Con le giuste politiche e quadri normativi, le nuove industrie che
riciclano i vecchi pannelli fotovoltaici possono guidare la creazione di
valore economico e costituire un elemento importante nella transizione
del mondo verso un futuro energetico sostenibile. Questo porta a nuove
opportunità di business per ‘chiudere il ciclo’ nel solare”, spiega”,
Adnan Z. Amin direttore generale IRENA.
Il rapporto suggerisce che per
affrontare il crescente volume di rifiuti e stimolare la creazione di un
settore che sappia gestirlo al meglio, è necessario muoversi lungo tre direttrici:
adottare efficaci e specifiche norme specifiche per raee
solari; espandere le infrastrutture di gestione rifiuti esistenti per
includere il trattamento dei pannelli fotovoltaici; promuovere una
continua innovazione nelle operazioni di trattamento dei pannelli a fine
vita.
Alcuni paesi, come l’Unione Europea si
stanno già muovendo nella giusta direzione. L’UE è stata la prima ad
adottare normative specifiche, che comprendono raccolta e recupero del
fotovoltaico, assieme a precisi obiettivi di riciclaggio. La Direttiva
comunitaria richiede che tutti i produttori di pannelli che operano nel
mercato UE (ovunque essi abbiano sede) finanzino i costi della raccolta e
il riciclaggio.