I quarantotto inceneritori con recupero energetico, che erano in funzione in Italia nel 2013, hanno trasformato in cenere 5,4 milioni di tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati, frazioni secche non riciclabili, combustibili da rifiuto.
Questi
impianti, a causa delle inevitabili complesse reazioni che avvengono
nelle combustioni, hanno anche trasformato parte dei rifiuti trattati in
diossine e furani, molecole molto pericolose per i loro effetti tossici
a dosi estremamente basse e per la la loro elevata persistenza
nell'ambiente.
Nonostante
i sofisticati sistemi adottati dai moderni inceneritori per depurare i
fumi, nel corso del 2013 , 0,75 grammi di diossine e furani, calcolati
come tossicità equivalente alla diossina più pericolosa ( I-TEQ) sono
state immesse in atmosfera dai camini degli inceneritori e, una volta
ricadute al suolo, si concentreranno, inevitabilmente, lungo la catena
alimentare e, in parte arriveranno nelle nostre tavole.
L'emissione
annuale di 0,75 grammi I-TEQ di " diossine" equivale alla emissione
giornaliera di 2 miliardi di picogrammi di questi compost.
Il
picogrammo è la miliardesima parte del grammo, una quantità che può
sembrare insignificante, ma unità di misura così piccole devono essere
usate per stimare l'estrema pericolosità delle diossine.
Infatti
la dose giornaliera di diossine, assunte attraverso il cibo, che
l'Organizzazione Mondiale della Salute e la Commissione Europea giudica
tollerabile è di 2 picogrammi, per chilo di peso corporeo.
Questo
significa che per un adulto di 70 chili, l'assunzione giornaliera di
140 picogrammi I-TEQ di diossine è tollerata, anche se non è esente da
effetti.
Pertanto,
anche se tutti i 48 inceneritori italiani, per ogni tonnellata di
rifiuto trattato, emettono quantità di diossine nettamente inferiori
rispetto ad impianti realizzati intorno agli anni '80 e '90, gli attuali
2 miliardi di picogrammi I -TEQ, emessi giornalmente dai
"termovalorizzatori" italiani, nel pieno rispetto delle autorizzazioni, corrispondono alla dose tollerabile giornaliera di 14,6 milioni di abitanti adulti.
Ovviamente
non tutta la diossina prodotta finirà sulle tavole degli italiani, ma
chi risiede nelle area di ricaduta dei fumi degli inceneritori e consuma
alimenti prodotti a chilometro zero, in particolare uova, latte, carne corre rischi evitabili grazie ad altre scelte possibili.
Nel
2015, nonostante i gravi ritardi nel conseguimento degli obbiettivi di
legge di raccolta differenziata (alla fine del 2012 avremmo dovuto
differenziare il 65% dei nostri scarti e siamo intorno al 42%) abbiamo
differenziato e riciclato 3,1 milione di tonnellate di carta e
cartone, 5,7 milioni di tonnellate di frazione umida, 0,45 milioni di
tonnellate di plastiche.
Il
riciclo di tutti questi scarti ha avuto il vantaggio di non produrre
diossine e furani, effetto indesiderato della combustione.
Ma quante diossine abbiamo evitato attuando il riciclo, invece della "termovalorizzazione"?
Il
conto è presto fatto: la termovalorizzazione di una tonnellata di
rifiuti nel più moderno impianto italiano, produce 0,02 microgrammi
(milionesimi di grammo ) I-TEQ di diossine.
Se
i 9,25 milioni di tonnellate di carta, umido e plastiche che abbiamo
immesso in nuovi cicli produttivi fossero stati termovalorizzati, oggi,
nel nostro ambiente, avremmo annualmente 0,185 grammi I-TEQ di diossine
in più, un aumento del 24,6%.
Insomma,
grazie all'attenzione di tanti cittadini che hanno separato con cura i
loro scarti, abbiamo un ambiente molto meno inquinato.
Ambiente
che potremmo ulteriormente migliorare con il raggiungimento del 65 % di
raccolta differenziata, grazie al Porta a Porta e con efficaci
politiche di riduzioni alla fonte ( vuoto a rendere, riduzione degli
sprechi alimentari, compostaggio domestico...).
Inutile
sottolineare che se riesce ad andare in porto il decreto "Sblocca
Italia" del governo Renzi, che ci vuole imporre 35 nuovi inceneritori,
la raccolta differenziata restera' al palo e la quantità di diossine
immesse nell'ambiente, a causa della termovalorizzazione dei nostri
scarti, inevitabilmente aumenterà.
fonte: http://federico-valerio.blogspot.it