La carta è uno dei materiali più prodotti e scartati al mondo. Solo in Europa il consumo pro capite si aggira intorno ai 125 kg l’anno, mentre si superano facilmente i 200 kg a testa se i mercato di riferimento è quello dell’America del Nord. Non ha una sola vita, certo, ma nel riciclo della carta, poco alla volta, le fibre di cellulosa perdono di qualità e il processo non può essere ripetuto all’infinito. Per il designer sudcoreano Woojai Lee questo problema ha una soluzione pratica che gratifica ambiente ed estetica. Lee ha disegnato e realizzato una linea di mobili ottenuti a partire dal riciclo della carta dei vecchi giornali.
Sedie, panchine, tavolini ma anche veri e
propri mattoni che il giovane designer assicura possano essere
impiegati (con le giuste cautele, dal momento che non sono adatti a
sostituire i materiali tradizionali) anche nell’architettura di interni.
Con un mélange simile al marmo, il materiale alla base
delle creazioni di Lee, è resistente e robusto e può essere tagliato,
fresato e levigato esattamente come il legno naturale.
Il processo di fabbricazione è
estremamente semplice: si parte ovviamente dalla carta di vecchie
riviste e giornali, fatti macerare e ridotti in polpa. La polpa a sua
volta è mescolata con la colla, premuta all’interno di stampi
rettangolari e lasciata essiccare. I mattoni risultanti sono quindi
levigati per smussare i bordi e rendere liscia la superficie, ma il
lavoro, a questo punto, è pressoché finito.
Il designer coreano ha già prodotto i primi mobili della linea PaperBricks Pallets
(uno sgabello e un tavolino da caffè) in questi giorni esposti al
Graduation Show Dutch Design Week della Design Academy di Eindhoven, nei
Paesi Bassi. Il prossimo passo, spiega Lee, sarà quello di capire
ulteriori applicazioni, magari spingendosi un po’ più in là. In tal
senso sono attualmente in fase di sviluppo nuovi PaperBricks destinati a
blocchi funzionali per interni, come ad esempio pannelli divisori.
fonte: www.rinnovabili.it