Ridare vita ad una filiera
corta della lana in Val dei Mòcheni abbattendo gli sprechi di questo
materiale, favorendo l'economia del luogo e valorizzando le competenze
delle persone della valle. Nasce con questo obiettivo il comitato
Bollait, ovvero “gente della lana”.
“Bollait”, ovvero “gente della lana” nell’antico dialetto della Valle
dei Mocheni, vallata in provincia di Trento. Il progetto nasce su
iniziativa di un gruppo di donne locali con la passione per la lana
che decidono di mettersi insieme e formare un comitato di scopo. Il
loro obiettivo è quello di recuperare la grande quantità di lana
prodotta in questa zona (circa 3-4 mila chilogrammi all’anno) e per lo
più buttata
“Ci si stringeva il cuore a vedere tutta quella lana sprecata – racconta Vea Carpi, una delle fondatrici del progetto – così abbiamo deciso di prendere spunto dalla vicina Val d’Ultimo che da anni sperimenta una filiera corta della lana”. L’idea viene proposta al comune di Palù – un paese che guarda la Valle da 1400 metri di altezza – e piace subito al sindaco che diventa parte del Comitato nel ruolo di presidente.
Partito nel 2016, il progetto ha raccolto durante l’anno appena trascorso circa 1000 chili di lana, suscitando l’entusiasmo dei pastori locali. Dalla lavorazione, realizzata con impianti specifici nella città di Biella, sono state ricavate tre tipologie di tessuto: il fiocco (cioè la lana semplicemente lavata e asciugata), la falda per feltro e il filato. Da questi sono stati creati piumini e cuscini, prodotti rivenduti al dettaglio negli agriturismi gestiti dalle componenti del comitato.
“Lavorando a Bollait abbiamo scoperto che gli abitanti del luogo hanno delle capacità incredibili nella lavorazione della lana – spiega Vea – per questo crediamo sia indispensabile riscoprire queste conoscenze e inserirle nel circuito turistico della zona perché diventino un ulteriore motivo di attrattiva in questi luoghi meravigliosi”.
fonte: http://www.italiachecambia.org