Fare tavoli con i pannolini…

Riceviamo e pubblichiamo volentieri un contributo di Simona Bonafé, europarlamentare del Pd, membro della Commissione Ambiente, e relatore al PE sul “pacchetto economia circolare















Per fare un tavolo ci vuole un pannolino. Almeno se il tavolo è di plastica, e se si applicano i principi dell’economia circolare. È sempre una grande soddisfazione scoprire come proprio in Italia esistano realtà d’eccellenza in grado di proporre soluzioni di valore assoluto. Come quella ideata da Fater, azienda di Pescara proprietaria dei marchi Pampers e Lines, per risolvere il problema dello smaltimento dei pannolini usati. Con grande senso di responsabilità e un occhio alla reputation, in Fater si sono resi conto che il problema dello smaltimento dei pannolini usati - uno dei materiali più lunghi da eliminare in natura e dalla presenza importante, circa il 3% del totale di rifiuti italiani - era decisivo per l’ambiente.  

Fater è una società che investe costantemente in ricerca e sviluppo - un particolare che mi fa piacere sottolineare per ricordare come la volontà di guardare avanti e immaginare orizzonti nuovi faccia la differenza e sia una questione di impegno -; i suoi specialisti hanno messo a punto un sistema rivoluzionario in grado di riciclare i pannolini usati al 100%. In sostanza il materiale a fine vita viene raccolto in maniera differenziata, disinfettato e ripulito con un getto di vapore che sterilizza, e le sue componenti separate e lavorate in modo da ottenere plastica, cellulosa e materiale altamente assorbente.  

Materie prime secondarie di ottima qualità: con la plastica ottenuta in questo modo è possibile realizzare arredi urbani ma anche tappi di bottiglia, contenitori speciali, mollette, cassette per la frutta; la cellulosa ricavata può essere utilizzata nelle cartiere ma anche per le lettiere per gli animali, per fare materiali fonoassorbenti per l’edilizia e perfino viscosa tessile. Infine il materiale altamente assorbente è oggetto di attenzione della stessa azienda che ha ideato il processo e che acquisterebbe volentieri il prodotto - a dimostrazione della qualità del risultato. 

Fater, che non si occupa nello specifico di riciclaggio, offre a partner del settore i brevetti che ha messo a punto e che garantiscono non solo il recupero ambientale ma la sostenibilità economica del sistema, al momento in uso in modo sperimentale nella provincia di Treviso - dove si registra uno dei tassi di recupero dei rifiuti più alti d’Europa, altro vanto del nostro Paese. I partner interessati potranno acquisire gli “scarti” dai Comuni, lavorarli e rivendere poi le materie recuperate certificate come materie prime secondarie. In numerosi comuni italiani, peraltro, la raccolta differenziata dei pannolini e pannoloni viene già fatta, per un totale di 10 milioni di persone, quelle cioè coinvolte dalla raccolta porta a porta dei rifiuti differenziati.  

Il processo, le apparecchiature, i brevetti, tutto è made in Italy e l’azienda ha già in mano numerose lettere di incarico italiane e straniere per applicare questa tecnologia di grande valore. L’ultimo passaggio mancante è legislativo: governo europeo, italiano e regionale devono accordarsi per stabilire quale ente è deputato per rilasciare l’attestato di conformità per la cellulosa e il materiale altamente assorbente. A dimostrazione ancora una volta di come sia fondamentale che i vari gradi amministrativi e politici agiscano in modo armonico, confrontandosi rapidamente e in modo intelligente per essere a servizio e non di ostacolo ai cittadini.  

fonte: http://www.lastampa.it