L'Asfalto drenante e fonoassorbente, utilizzato ormai da anni su strade e autostrade, fa un ulteriore passo verso la sostenibilità ambientale, la riduzione dell’inquinamento acustico e – novità - la salvaguardia della salute degli operatori stradali. Il nuovo conglomerato bituminoso, pronto per essere sperimentato sulle strade, è il risultato del progetto europeo «Life Nereide», coordinato dal dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell'Università di Pisa.
Tre le caratteristiche innovative: è fatto in gran parte con materiali di riciclo (polverino di gomma degli pneumatici usati e materiale fresato, generalmente impiegato per gli strati inferiori delle pavimentazioni stradali); riduce il rumore di cinque decibel, rispetto ai prodotti in commercio che sono considerati performanti già quando riescono ad abbattere tre decibel; tutela la salute degli operatori stradali, perché può essere steso a 120-130 gradi, dunque con minori fumi e emissioni inquinanti rispetto ai prodotti attualmente disponibili che hanno bisogno di 160-180 gradi.
Il progetto europeo, finanziato con 2,7 milioni di euro, ha una durata di quattro anni e mezzo (fino al 2021) e coinvolge, oltre all’Università di Pisa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpat) della Toscana, il Belgian road research centre (Brrc), l’Istituto di acustica e sensoristica Orso Mario Corbino del Cnr, la società Ecopneus e la Regione Toscana.
L’obiettivo, spiega Leandri, è mettere a punto una «miscela» produttiva e delle linee-guida destinate alle pubbliche amministrazioni, che potranno così inserirle nei capitolati d’appalto quando hanno necessità di fare risanamenti acustici (sulla base dei test effettuati, con questo prodotto si riuscirà a ottenere una riduzione del rumore di oltre il 50% rispetto a un asfalto tradizionale).
L’asfalto «super silenzioso» sarà sperimentato il prossimo autunno su 2,5 chilometri di strada che corre in una zona densamente abitata nel comune di Massarosa (Lucca): l’impresa che vincerà l’appalto dovrà seguire le linee guida messe a punto dal team di ricerca italo-belga.
Il secondo step del progetto porterà alla sperimentazione di pavimentazioni porose con un contenuto di gomma di circa il 20% (contro il 2-3% abituale), che dovrebbe consentire – promette l’istituto belga Brrc - una riduzione del rumore di 12 decibel, solitamente raggiungibile solo con barriere fonoassorbenti.
«Il progetto prevede anche protocolli per misurare le prestazioni effettive delle miscele – conclude Leandri - mentre Arpat e Cnr metteranno a punto uno strumento per la misura della fonoassorbenza sulla strada, e non più solo in laboratorio».
fonte: http://www.ilsole24ore.com