Marevivo e EcoTyre ancora una volta insieme per ripulire i mari italiani
dagli Pneumatici Fuori Uso (PFU). Prima tappa venerdì 9 giugno a Porto
Santo Stefano, poi in Puglia a Gallipoli l'11 giugno, nel Lazio ad Anzio
il 17 giugno, a Lampedusa il 26 giugno e ultima tappa a Milazzo il 30
giugno
Dopo
un primo intervento sull’Isola di Nisida nell’ambito di Let’s
Clean Up Europe
a maggio, Marevivo ed EcoTyre danno ufficialmente il via alla prima
edizione di "PFU Zero sulle coste italiane", la campagna di
sensibilizzazione e di raccolta e recupero degli PFU in mare e a
terra. Questo progetto può essere considerato un proseguimento di
“PFU Zero nelle Isole Minori”, grazie al quale Marevivo ed
EcoTyre, per tre anni consecutivi, sono intervenuti in quasi la
totalità delle isole minori italiane. Dato il successo
dell’iniziativa, i partner hanno deciso di estendere le raccolte
straordinarie anche ai porti italiani e alle isole maggiori.
Le
tappe di "PFU
Zero sulle coste italiane"
sono:
- venerdì
9 giugno: Porto
Santo Stefano
in provincia di Grosseto, Toscana;
- domenica
11 giugno: Gallipoli
in provincia di Lecce, Puglia;
- sabato
17 giugno: Anzio, Città
Metropolitana di Roma Capitale, Lazio;
- lunedì
26 giugno: Lampedusa, appartenente
all'arcipelago delle isole Pelagie, Sicilia;
- sabato
30 giugno: Milazzo,
Città Metropolitana di Messina, Sicilia.
La ormai
celebre mascotte di EcoTyre, Gummy, si occuperà di spiegare a
bambini delle scuole coinvolte nell'iniziativa, a turisti e
curiosi come funziona la corretta filiera di gestione degli PFU
e quanto il recupero sia necessario per la salvaguardia del mare e
dei suoi abitanti. Nel frattempo le squadre dei sommozzatori
raccoglieranno in mare le gomme giunte a fine vita ed EcoTyre si
occuperà della loro corretta gestione, conducendole agli impianti di
trattamento. Gli PFU, infatti, sono una tipologia di rifiuto
cosiddetta ‘permanente’: se lasciata in natura e in mare,
necessita di centinaia di anni per degradarsi completamente. Se
gestita in modo corretto, invece, è riciclabile al 100%: la maggior
parte viene triturata generando il cosiddetto “granulato di gomma”,
un materiale di riciclo riutilizzabile per diversi usi come i fondi
stradali e le superfici sportive, per l’isolamento o per l’arredo
urbano.
Questa
iniziativa rientra in PFU ZERO, il progetto di EcoTyre, patrocinato
dal Ministero dell'Ambiente, che ha l’obiettivo di creare e avere a
disposizione una mappatura di depositi abbandonati di PFU segnalati
da enti locali, associazioni e cittadini. Le raccolte straordinarie
eseguite da EcoTyre sono svolte in modalità totalmente gratuita e
senza alcun costo per le Amministrazioni locali. È possibile
segnalare un deposito abbandonato di PFU, collegandosi al sito
internet dedicato (www.pfuzero.ecotyre.it):
EcoTyre valuta ogni segnalazione, coordinandosi con gli enti locali
per gli interventi di raccolta.
“Anche
quest’anno abbiamo deciso di destinare parte dell’avanzo di
gestione per le raccolte straordinarie di PFU. Tra queste,
l’iniziativa sulle coste italiane –
ha detto Enrico
Ambrogio,
Presidente
di EcoTyre
– è
sicuramente tra le più importanti: grazie alla partnership con
Marevivo ripuliremo i fondali di 5 splendide località italiane dagli
PFU mentre Gummy si occuperà di spiegare il funzionamento della
nostra filiera e il riutilizzo delle gomme giunte a fine vita
raccolte. Tra gli obiettivi del progetto, infatti, sensibilizzare
adulti e bambini spiegando loro i benefici ambientali derivanti dalla
corretta gestione degli PFU”.
“Il
nostro messaggio è semplice: basta considerare il mare come un
grande tappeto blu sotto cui nascondere i nostri rifiuti perché la
salute dell’ecosistema marino e di noi tutti comincia dalla terra.
Gli PFU, infatti, se gestiti correttamente sono una nuova risorsa per
tutti. –
ha dichiarato Carmen
di Penta, Direttore Generale Marevivo
– Campagne
come “PFU Zero sulle coste italiane”, portate avanti grazie alla
collaborazione con EcoTyre e alla sinergia con i territori
mobilitati, ci permettono di diffondere praticamente, la cultura
della tutela del mare contro l’abbandono dei rifiuti lungo i
litorali d’Italia”.
fonte: www.ecodallecitta.it