Ad agosto nel territorio servito da Aer Spa (al
67,7% di RD) trovato il 55% di frazione estranea all’interno delle
campane per plastiche, metalli e tetrapak. L’azienda chiede più
attenzione ai cittadini
Secondo il testo unico ambientale (Dlgs 152/2006), come noto, in
Italia la raccolta differenziata dei rifiuti avrebbe dovuto raggiungere
almeno il 65% entro il 31 dicembre 2012. Oltre quattro anni e mezzo dopo
questo obiettivo è ancora lontano: delle 29,5 milioni di tonnellate di
rifiuti urbani prodotti ogni anno in Italia, solo il 47,5% viene
intercettato – secondo gli ultimi dati Ispra disponibili – dalla raccolta differenziata, dato che risulta di poco superiore guardando alla sola Toscana (49,76%).
Per il contesto nazionale come per quello regionale, si tratta
naturalmente di dati medi. Territori più circoscritti hanno già infranto
la barriera del 65% di raccolta differenziata, ma questo non significa
che i problemi siano finiti. Ne offre un ottimo esempio Aer Spa,
l’azienda di igiene urbana attiva in Valdisieve e nel Valdarno
fiorentino, aree che risultano particolarmente virtuose per quanto
riguarda la quantità di rifiuti raccolti in modo differenziato: nei nove
Comuni serviti, infatti, la percentuale di raccolta differenziata
risulta in costante crescita negli ultimi anni, arrivando a quota 67,7% nel 2016 e superando così il target individuato dalla normativa nazionale.
Ma a che cosa serve ottenere alte percentuali di raccolta
differenziata? Suddividere i rifiuti prodotti dai cittadini in diversi
sacchetti e/o campane non porterebbe a nessun vantaggio (ambientale e
men che meno economico) se i materiali così raccolti non entrassero
nella filiera industriale del riciclo, per essere recuperati e infine
re-immessi sul mercato. Perché il cerchio si chiuda è però
indispensabile che la raccolta differenziata sia di buona qualità,
ovvero che i cittadini sappiano riconoscere e applicare le regole per
conferire i propri rifiuti, supportati da metodi di raccolta e campagne
di comunicazione ben congeniati.
Purtroppo, i risultati finali non sempre sono in linea con quelli
sperati: oggi migliorare la qualità della raccolta differenziata è una
sfida cruciale per l’economia circolare, una sfida sulla quale è
necessario concentrare le forze perché al momento non la stiamo
vincendo. Esemplare il caso del multimateriale: la raccolta
differenziata aumenta in quantità ma peggiora in qualità, come spiegano i dati offerti dal Corepla,
il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero
dei rifiuti di imballaggi in plastica. E senza qualità non c’è vera economia circolare.
Per questo, tornando all’esempio fornito dal territorio, da Aer
lanciano l’allarme: i dati relativi alle ultime analisi effettuate da
Revet (l’azienda pontederese attiva da 30 anni nell’economia circolare
toscana) sui rifiuti conferiti all’interno delle campane azzurre
mostrano, in alcuni dei 9 comuni serviti da Aer, un «comportamento non
troppo virtuoso da parte degli utenti in questi mesi estivi». Le
percentuali sono chiare: 55% frazione estranea, 45% imballaggi in PMTV
(plastiche, metalli e tetrapak). In altre parole, i conferimenti di
rifiuti sbagliati da parte degli utenti sono di più di quelli corretti,
creando così problemi e costi aggiuntivi lungo tutta la filiera del
recupero.
Qualche esempio? Nei territori serviti da Aer Spa il colore azzurro
della campana è identificativo della raccolta di imballaggi, quindi
contenitori, realizzati in plastica, metalli e tetrapak (solo in alcune
aree del territorio in questa raccolta è compreso anche il vetro), ma
dentro vi si trovano oggetti in plastica che non sono imballaggi (come
bacinelle, secchi, giocattoli), cancelleria in plastica (penne,
pennarelli, righelli etc.), posate usa e getta, custodie Cd e Dvd,
porcellana e lampadine per esempio, e non mancano errori per quanto
riguarda anche gli imballaggi in vetro.
Ecco dunque che «Aer, ricordando che effettuare una corretta
raccolta differenziata dei rifiuti è un obbligo di legge e soprattutto
permette il riciclo e recupero effettivo di materia, rinnova l’invito a
tutti gli utenti a conferire nelle campane azzurre soltanto imballaggi e
contenitori in plastica (come bottiglie per acqua e bibite, vasetti di
yogurt, sacchetti, barattoli, cellophane, vaschette per alimenti,
contenitori di detersivi e prodotti per l’igiene personale, cassette di
frutta e verdura, flaconi, vaschette e parti di imballaggio in
polistirolo, piatti e bicchieri di plastica), in metallo (vaschette in
alluminio, lattine per bibite e alimenti, barattoli in latta come
pelati, tonno, ecc) ed in tetrapak (contenitori del latte, succhi di
frutta, contenitori per alimenti, ecc)».
Nello specifico, per ogni indecisione e dubbio Aer invita tutti a verificare sul portale dell’azienda,
consultare il “Dizionario dei rifiuti” (pubblicazione informativa
reperibile presso gli uffici comunali, le sedi di Aer, i dr, e sul
sito), il sito web del consorzio Corepla oppure contattare il numero verde aziendale 800011895.
fonte: www.greenreport.it