Avanzano i progetti di ricerca che promettono di unire la capacità di produrre energia pulita con quella di stoccarla
Spinto dalla necessità di immagazzinare in modo sempre maggiore ed
efficiente l’energia elettrica, e sull’onda di una crescente domanda da
parte di settori industriali emergenti – in primis quelli legati alla
produzione di veicoli a propulsione elettrica –, il prezzo del litio è
cresciuto sensibilmente negli ultimi anni, e continuerà a farlo nel
prossimo futuro secondo autorevoli previsioni, da ultima quella fornita
da Bloomberg technology.
Dove sarà possibile attingere per soddisfare questa crescente domanda
di litio, ad oggi fondamentale per lo stoccaggio di energia?
Il 54% delle riserve note
si trova in mano a tre Paesi dell’America latina, ovvero Bolivia,
Argentina e Cile. Ma, dato che la domanda di litio è attesa triplicare
da qui al 2025, la caccia a nuove fonti d’approvvigionamento è aperta, e
più di un contributo rilevante potrebbe arrivare dalla geotermia.
Ne offre un buon esempio Cornish lithium,
azienda che ha già raccolto 1,3 milioni di dollari per avviare un
progetto che punta ad estrarre litio dalla salamoia geotermica, in
sinergia con lo sviluppo dell’energia rinnovabile in Cornovaglia, con la
speranza di divenire «la principale fonte di approvvigionamento di
litio per il Regno Unito».
Un filo rosso, quello che unisce geotermia e litio, che si ripresenta anche negli Usa: all’interno di una ricerca pubblicata su Nature Communications, l’università di Stanford
ha dimostrato che nei depositi esistenti sul fondale dei laghi
vulcanici possono essere presenti ingenti quantità di argille ricche di
litio, portate in superficie da passate eruzioni, e punta a rendere
fruibile questa risorsa per l’industria. «La geotermia è impiegata per
produrre energia, e il litio per immagazzinarla – ha dichiarato Tom Benson, il principale autore dello studio
– Non sono in concorrenza e anzi, possono davvero essere complementari.
Penso sia importante utilizzare entrambe le risorse vulcaniche mentre
ci sforziamo di sviluppare un portafoglio globale di energia pulita».
fonte: www.greenreport.it