A Roma si trova l’unico esempio italiano di edificio urbano costruito in paglia: si trova nel quartiere Quadraro ed è opera dei progettisti di BAG (Beyond Architetcture Group). La casa, in classe A+, è grande 180mq ed è costata poco più di 1000 a metro quadrato: una cifra che abbatte i costi delle case ad alta efficienza energetica, che possono superare i 3000 euro a metro quadrato. La struttura è stata eretta in nove mesi: per farlo sono servite circa 400 balle di paglia e 15 metri cubi di legno. La casa è ignifuga e antisismica e comporta costi di mantenimento veramente bassi per i proprietari: le bollette annuali si aggirano intorno ai 300 euro.
Le potenzialità sono importanti e il settore dell’edilizia inizia ad accorgersene, anche se ad oggi la costruzione di case in paglia ha ancora carattere pionieristico e gli edifici costruiti sono perlopiù case in aree sismiche e rurali. Tuttavia, la ricerca nel campo dei materiali per l’edilizia sostenibile prosegue e allarga anche lo sguardo a diverse forme di materia prima: alcuni ricercatori di Madrid hanno presentato uno studio che approfondisce il tema dell’applicazione dei noccioli di oliva per la costruzione di edifici a basso impatto ambientale.
La Spagna tra i maggiori produttori di olio di oliva al mondo: non stupisce che proprio da qui arrivi una proposta per riutilizzarne gli scarti. I noccioli di oliva, secondo lo studio, possono essere utilizzati per ridurre la densità dei materiali edili e per migliorare le prestazioni energetiche e acustiche degli edifici. Un ulteriore risparmio di Co2 e di energia si ottiene in fase di produzione: non solo gli edifici, ma l’intera filiera sarebbe dunque più sostenibile. Al momento la costruzione di edifici sfruttando i noccioli di oliva è ancora in fase progettuale, ma si spera che nei prossimi anni le soluzioni alternative ed ecosostenibili per l’edilizia continuino ad aumentare.