In arrivo il ddl Salva Mare per vietare le plastiche usa e getta

Il ministro dell’Ambiente Costa: “Nei prossimi giorni depositerò un disegno di legge governativo per proteggere il mare dalle plastiche”





L’Italia è pronta a rafforzare la normativa ambientale nella lotta contro l’inquinamento da plastica. È in dirittura d’arrivo il Ddl Salva Mare, nuovo decreto che colpirà direttamente tutti quei prodotti monouso che ancora sfuggono ai paletti nazionali.


In questi anni l’Italia ha anticipato le mosse dell’Unione Europea varando i primi provvedimenti legislativi per la messa bando dei tradizionali sacchetti per la spesa, dei cotton-fioc (in vigore dal 1° gennaio 2019) e delle microplastiche nei cosmetici dal 1° gennaio 2020); ora è la volta di cannucce, bottiglie e stoviglie in plastica. A confermarlo è il ministro dell’Ambiente Sergio Costa in risposta ad un’interrogazione della deputata Paola Deiana (M5S) ieri alla Camera.

“Noi sappiamo che mediamente vengono prodotti trecento milioni di tonnellate di plastica a livello globale, nel pianeta, e addirittura otto milioni annue le ritroviamo nei mari, compreso il Mar Mediterraneo, che peraltro è un mare abbastanza chiuso, quindi ha un interscambio marino estremamente ridotto”, ha riferito il ministro. – Questo è un problema molto serio, che noi affrontiamo sia a livello europeo, come Paese Italia, sia a livello nazionale”.

Nell’UE si sta preparando una proposta legislativa ad hoc, volta ad affrontare il problema dei rifiuti marini prodotti dalla plastica. Il provvedimento – discusso dai 28 ministri dell’Ambiente lo scorso giungo e ieri dal Parlamento europeo – introdurrebbe una serie di misure riguardanti le 10 plastiche monouso più frequentemente ritrovate sulle spiagge europee al fine di ridurre il loro impatto sull’ambiente e garantire un mercato interno funzionale.

Ma l’Italia è intenzionata ancora una volta ad anticipare la direttiva comunitaria. Come spiega Costa nei prossimi giorni il dicastero depositerà un disegno di legge governativo “che io vorrei chiamare ‘salva mare’”, finalizzato a mettere al bando le plastiche usa e getta. Stop dunque al commercio e all’utilizzo l’utilizzo di questi prodotti in linea con la tempistica predisposta da Bruxelles. Non solo. Il Ddl Salva Mare, favorirà anche “un percorso importante, ad esempio, con i pescatori, che sono una grande risorsa in un Paese per due terzi bagnato dall’acqua, affinché possano prendere i rifiuti che normalmente si trovano nelle loro reti in ragione addirittura del 50% del pescato, e poterli condurre, per esempio, presso i porti e disporli nelle isole ecologiche che stiamo attrezzando”.

fonte: www.rinnovabili.it