Via le bottiglie in plastica dagli scaffali: la scelta di NaturaSì















Via le bottiglie di plastica dagli scaffali. È NaturaSì la prima catena di negozi in Italia a eliminare l’acqua imbottigliata nel PET, per fare spazio agli erogatori che depurano ulteriormente l’acqua “del sindaco”, che comunque rimane - tengono a sottolineare gli organizzatori - la più sicura e controllata. Parte insomma in coincidenza con la Giornata mondiale dell’acqua del 22 marzo l’operazione Plastic Free ideata dall’azienda del biologico assieme a Legambiente e con il patrocinio del ministero dell’Ambiente per liberare l’acqua dalla plastica, fornendola ai clienti in bottiglie di vetro da ricaricare, a un costo che è tre o quattro volte inferiore rispetto all’acqua in PET.

“È una rivoluzione”, commenta il presidente di Legambiente Stefano Ciafani presentando l’iniziativa. “NaturaSì è la prima azienda importante che si mette in gioco per ridurre la diffusione di plastica usa e getta in settore che è particolarmente insostenibile, dal punto di vista ambientale, quello della vendita dell’acqua. Ed è un atto di coraggio in un Paese che è il primo in Europa per consumo di acque on bottiglia e terzo nel mondo. Occorre scalare a ritroso questa classifica negativa: ci auguriamo che altri seguano”.

L’inquinamento pervasivo da plastica, soprattutto in mare, è la seconda emergenza ambientale dopo quella climatica, e i due problemi sono strettamente correlati. Secondo i dati di Legambiente, sono oltre 8 miliardi le bottiglie in plastica vendute ogni anno nel nostro Paese. Gli italiani consumano, primi nel mondo, 206 litri di acqua in bottiglia pro capite l’anno, corrispondenti a 1 milione 165 mila tonnellate equivalenti di CO2 tra produzione e trasporto. Si tratta di una produzione che contribuisce alle emissioni di gas serra del nostro Paese e che è ad alto livello di spreco di acqua: per produrre un chilo di PET, da cui si ricavano appena 25 bottiglie da un litro e mezzo, servono 17 litri d’acqua e due di petrolio. Una filiera insostenibile che, sommando tutti i passaggi di produzione e distribuzione, consuma un’energia circa 2.000 volte superiore a quella necessaria per ottenere la stessa quantità d’acqua da un rubinetto collegato a un acquedotto.

“È da tempo che cerchiamo una soluzione per togliere l’acqua in bottiglia di plastica dai nostri negozi”, spiega Fabio Brescacin, presidente di EcorNaturaSì. “Da oggi i primi 50 negozi NaturaSì apriranno un settore acqua libero dalla plastica per arrivare a quota 100 entro la fine dell’anno. Questo traguardo, che interessa circa un terzo della rete di NaturaSì, porterà a un risparmio di quasi 1 milione e 300 mila bottiglie di plastica nell’ambiente e una diminuzione di oltre 190 tonnellate di CO2 equivalente nell’atmosfera. Si tratta di un piccolo passo ma crediamo fortemente di poter fare da apripista per un percorso di liberazione dalla plastica per uno dei prodotti più inquinanti e – in assoluto – di minore giustificazione di consumo. E per il 2020, tutti i quasi 300 negozi NaturaSì avranno eliminato l’acqua in plastica dagli scaffali”.
Rimarranno a disposizione dei consumatori, oltre all’erogatore e al set di bottiglie in vetro in cui ricaricare all’infinito l’acqua purificata, anche alcune marche di acqua in bottiglia, rigorosamente di vetro, per rispondere a esigenze particolare di alimentazione e dieta. “Anche per un’azienda biologica, quella dell’eliminazione progressiva della plastica negli imballaggi non è una strada semplice”, ricorda Brescacin. “Sono molti i consumatori che potrebbero scegliere altri negozi per avere la ‘comodità’ della plastica, che è leggera e infrangibile. Ma noi crediamo anche che compiere azioni concrete per salvare l’ambiente sia un bisogno profondo per molti”.
fonte: https://www.lastampa.it