Nigeria: le rette scolastiche si pagano riciclando bottiglie di plastica

Una scuola di Lagos, la capitale nigeriana, ha avviato il progetto Recycle Pay che permette ai genitori degli studenti di pagare parte della retta scolastica tramite il riciclo di bottiglie in PET, lattine e cartone.

















Chi l’ha detto che l’inquinamento da plastica sia solo ed esclusivamente un fenomeno dannoso per le comunità, specie quelle più povere? A Ajegunle, uno dei quaryieri più popolosi della capitale nigeriana, Lagos, WeCyclers, una piccola organizzazione no profit, sta provando a trasformare un enorme problema ambientale in una risorsa per la popolazione locale. Come? Permettendo ai genitori degli alunni di una scuola di pagare parte delle rette scolastiche con bottiglie di plastica, lattine, giornali e altri scarti utili alla raccolta differenziata.

Intendiamoci: l’inquinamento è e resta un problema di difficile soluzione, specie in regioni carenti in infrastrutture dedicate al recupero e al riciclo, dove spesso gli scarti finiscono sversati nell’ambiente o bruciati. La soluzione adottata dall’organizzazione African Clean Up Initiative, coordinatrice dell’iniziativa, rappresenta però un tentativo efficace di mettere a sistema diverse necessità (ambientali, educative, sociali e lavorative).

I genitori degli alunni che non riescono a pagare integralmente la retta della Morit International School di Ajegunle (circa 9,74 euro) possono compensare recuperando materiali riciclabili, bottiglie in plastica soprattutto, che, dopo essere stati pesati e “trasformati” in percentuali della retta scolastica, vengono vendute a una ditta specializzata in quello che è stato denominato il Recycle Pay Project.

Per la prima volta in Africa viene creato un sistema che permette ai genitori di pagare le rette scolastiche grazie al riciclo di bottiglie di plastica– spiega in un’intervista alla BBC, Alexander Akhigbe, fondatore dell’African Clean Up Initiative – Per noi è una maniera di restituire qualcosa alla comunità, è per questo che partecipiamo con tanta passione al progetto”.
  
Una situazione in cui tutti vincono, come spiega uno dei portavoce della scuola: ambiente e ragazzi soprattutto (la Nigeria è il Paese con il più alto tasso di abbandono scolastico al mondo), ma anche i genitori degli studenti, che risparmiano risorse preziose, la comunità, che si aggrega intorno a un’iniziativa virtuosa e la scuola stessa, capace di acquisire fondi con continuità e più rapidamente di quanto potrebbe basandosi solo sulle disponibilità degl’iscritti.

Nei prossimi mesi, il Recycle Pay Project dovrebbe essere adottato anche dalla Monarch Private School di Alagbado, sempre a Lagos. Il progetto punta a coinvolgere 10 mila studenti nei prossimi 6 anni ma potrebbe allargarsi oltre i confini della comunità in cui è nato e diffondersi come un modello vincente in tutta la Nigeria.

fonte: www.rinnovabili.it