Lego dice addio alla plastica: i mattoncini saranno realizzati in bioplastica ecologica

Anche le grandi aziende non restano a guardare. LEGO ha reso nota l’intenzione di utilizzare bioplastiche ecologiche e di origine naturale per fabbricare i suoi mattoncini da costruzione. La priorità dell’azienda è focalizzata verso il rispetto per l’ambiente.





L’azienda danese LEGO già dal 2012 era alla ricerca di soluzioni valide per dire no alla plastica con l’impegno di trovare entro il 2030 delle alternative sostenibili.
Dopo quasi sessant’anni di attività, nel corso dei quali la storica azienda ha utilizzato unicamente un tipo di plastica a base di petrolio, nota come ABS (acrilonitrile-butadiene-stirene) sta cercando di mettere a punto procedimenti innovativi a basso impatto ambientale.
Foglie, cespugli e alberi, già dallo scorso anno, sono realizzati in plastica a base vegetale proveniente dalla canna da zucchero. “Non possiamo dire che ispiriamo e sviluppiamo i costruttori di domani se stiamo rovinando il pianeta“, le Tim Guy Brooks, capo del dipartimento per la sostenibilità ambientale di LEGO
Si cercano nuovi materiali duraturi come la plastica convenzionale finora usata: in questo modo i mattoncini potranno ancora continuare a passare di generazione in generazione, come spiega il Project Manager di LEGO, Allan Rasmussen.
La  priorità dell’azienda è focalizzata verso il rispetto per l’ambiente e i nuovi materiali ecologici, sostenibili e biodegradabili rappresentano al meglio questo concetto, essendo in grado di contrastare l’inquinamento prodotto dalla plastica non riciclabile.
Il fabbricante di giocattoli danese non ha ancora dato notizie definitive su quale sarà il materiale prescelto. Chissà se tra questi materiale venga magari presa in considerazione proprio la canapa.
In un mondo sempre più attento alle tematiche ambientali, che cerca nuove misure per limitare gli sprechi e i danni all’intero ecosistema, anche le grandi aziende come LEGO, che da anni promuovono valori indirizzati alla crescita del potenziale dei più piccoli, non possono stare a guardare.
fonte: https://www.teleambiente.it/