Rifiuti, la Toscana del sud diventa avanguardia europea per la tariffa puntuale

Parte un percorso all’interno dell’Urban agenda Ue per definire un modello che sia replicabile in tutta Europa, nell’ottica di “chi inquina paga”



















Parte dalla Toscana del sud una vera e propria rivoluzione di respiro europeo, nell’ottica di un’economia circolare dove “chi inquina paga”: un percorso per giungere a definire una tariffa puntuale dei rifiuti che i cittadini pagheranno in base alla quantità di rifiuti indifferenziati effettivamente conferiti, andando così oltre agli attuali criteri sui quali è parametrata la Tari (che è un tributo, non una tariffa), ovvero i metri quadri dell’abitazione di riferimento e l’ampiezza del nucleo familiare. Sei Toscana – il gestore unico dei servizi di igiene urbana nei 104 Comuni dell’Ato Toscana sud – è infatti la prima azienda italiana di raccolta integrata dei rifiuti ad entrare nel programma europeo Urban agenda per l’economia circolare, con un apposito protocollo presentato oggi alla Casa dell’ambiente di Siena.
«È un accordo molto importante perché la sperimentazione interessa uno dei territori più belli della nostra Europa – dichiara Håkon Jentoft, coordinatore di Urban Agenda per l’economia circolare a nome della città di Oslo – Puntiamo a mettere a punto un modello per applicare la tariffa puntuale che sia replicabile in tutta la comunità europea». Un percorso che sul territorio si concretizzerà grazie alla collaborazione tra Sei Toscana, l’Ato Toscana sud e Operate – l’Osservatorio nazionale dedicato alla tariffazione rifiuti –, che nell’ambito dell’Urban agenda ha collaborato alla realizzazione di un toolkit a disposizione di tutti quegli enti locali interessati a implementare la tariffa puntuale. Una “cassetta degli attrezzi” che verrà messa a disposizione e ritagliata su misura dei Comuni dell’Ato Toscana sud.
«È un principio di equità – spiega il presidente di Sei Toscana Leonardo Masi – nella fruizione di altri servizi pubblici, si pensi all’acqua, il cittadino paga per quanto consuma, mentre nell’ambito dei rifiuti finora questo non accade. Inoltre non viene premiato chi contribuisce al raggiungimento di performance di raccolta differenziata, e dunque di obiettivi ambientali importanti per il territorio dove abita. Sei Toscana è l’unica azienda italiana che è stata scelta per questa sperimentazione: gestisce i servizi nell’Ato più grande d’Italia, molto variegato e su un territorio tra i più belli d’Europa. Chi ha l’onore di vivere in cotanta bellezza deve anche farsi carico dell’onere di migliorare l’ambiente in cui vive».
La parola chiave di questo percorso è, appunto, sperimentazione. La tariffa puntuale è infatti generalmente associata a più alte percentuali di raccolta differenziata, ma cosa assicura che tra i motivi di questo slancio non ci siano comportamenti disonesti da parte dei cittadini, desiderosi di ottenere sconti sulla tariffa? Non è facile controllare che parte dell’indifferenziato non venga indebitamente “smistato” nei sacchetti della differenziata, o ancor peggio impedire che vada ad alimentare discariche abusive sul territorio. Il tutto a detrimento della qualità dei materiali raccolti, e dunque delle successive fasi di riciclo e recupero (che rappresentano il vero fine della raccolta differenziata). Per trarre il meglio dalla tariffa puntuale è dunque indispensabile individuare la – o le – modalità migliore per le caratteristiche del territorio dove si cala e le rispettive esigenze dei cittadini: che si tratti di porta a porta o cassonetti intelligenti, ad esempio, alla base «c’è un metodo di misurazione puntuale dei rifiuti conferiti dai singoli cittadini, che presuppone l’identificazione del singolo cittadino e a sua volta comporta l’attuazione di un’infrastruttura molto importante. Non si passa alla tariffa puntuale con una delibera comunale: servono anni di investimenti per garantire al cittadino gli strumenti evoluti», come spiega il direttore di Ato Toscana Sud, Paolo Diprima, che non a caso sottolinea la necessità di instaurare un rapporto di fiducia tra cittadini, Comune e soggetto gestore.

Sul piatto ci sono 50 milioni di euro stanziati per potenziare i sistemi di raccolta differenziata nell’arco di un quadriennio, e una sperimentazione della tariffa puntuale che inizierà entro la fine dell’anno con l’individuazione dei Comuni interessati e adeguati (ovvero con l’infrastruttura necessaria già completata sul proprio territorio) a iniziare questo percorso innovativo. La tabella di marcia rimane da dettagliare, ma l’ipotesi è di concentrare la sperimentazione in una manciata di Comuni all’avanguardia per tutto il 2020, per poi valutare ed eventualmente estendere il percorso nel resto dell’Ato Toscana sud nei 2-3 anni successi. Una strategia di lungo periodo e scientificamente fondata dunque, l’unica possibile per far sì che l’economia circolare non si limiti ad essere uno slogan di moda ma un concreto strumento di sviluppo sostenibile per il territorio.

fonte: www.greenreport.it