Costa: ‘Costruire nuovi inceneritori sarebbe folle e irresponsabile’

Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa torna sulla questione degli inceneritori e lo fa attraverso un post su Facebook, per ribadire un concetto ovvio ma che nei fatti non è condiviso dai principali esponenti del governo

















Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa torna sulla questione degli inceneritori e lo fa attraverso un post su Facebook, per ribadire un concetto ovvio ma che nei fatti non è condiviso dai principali esponenti del governo.
“Oggi ho letto che chi non vuole costruire nuovi inceneritori sarebbe folle e irresponsabile. Io trovo che sia folle e irresponsabile pensare l’esatto contrario. E non lo dico per motivi ideologici, ma tecnici e pragmatici. L’Europa ci dice che già al 2025 dovremo raggiungere il 65% di riciclo – continua il ministro - Il 70% nel 2030. Per costruire un inceneritore occorrono dai 5 ai sette anni. Per rientrare dall’investimento occorrono altri 20 anni. Bene: nel 2027 cosa daremo da mangiare a questi eventuali nuovi impianti visto che bruciano la parte residuale, terminale, della raccolta, cioè tutto quello che non può essere riciclato?
“Nel frattempo di alcuni impianti è stata annunciata la chiusura, come quello di Livorno e di Ravenna, proprio perché sono venute a mancare le condizioni della loro attività. Vedete? Non servono”.
Comunque io dico sì agli impianti, ma solo a quelli che servono: innanzitutto quelli di compostaggio, soprattutto al Sud. Lavorano l’organico, che è la gran parte del rifiuto da trattare. Occorre un sistema a stella, con quelli più piccoli vicino al luogo dove l’organico viene prodotto. Ne ho già parlato con le associazioni imprenditoriali di categoria e concordano. Comunque sul punto il contratto di governo è chiaro: Una corretta e virtuosa applicazione dell’economia circolare, in linea con la gerarchia europea nella gestione dei rifiuti, comporta una forte riduzione del rifiuto prodotto, una crescente percentuale di prodotto riciclato e contestualmente una drastica riduzione della quota di rifiuti smaltiti in discarica ed incenerimento, fino ad arrivare al graduale superamento di questi impianti, adottando metodi tecnologicamente avanzati ed alternativi. Ed è proprio quello che stiamo facendo”.