Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina: Va’ a sellare la mula!




L’atteggiamento di certi “personaggetti” , per usare ancora una volta le parole di un noto politico campano, riportano alla mente il comportamento di Don Lollò Zirafa, protagonista della commedia comico drammatica La Giara, dove Pirandello lo descrive come un proprietario terriero ricco e taccagno, che ovunque vede nemici che vogliono depredarlo della sua roba e che, essendo di carattere piuttosto litigioso, non perde occasione di citare in giudizio i suoi presunti avversari, spendendo una fortuna in liti. Costui, in qualsiasi circostanza, ordinava al suo contadino di sellare la mula al fine di potersi recare dall’avvocato. 



Non possono certo sfuggire le ormai innumerevoli occasioni in cui il novello Don Lollò ordina al contadino di sellare la mula, comando con il quale, neanche troppo velatamente, viene paventata la minaccia di denunce querele con annessa richiesta di danni a fronte di legittime opinioni espresse da amministratori e consiglieri del nostro Comune.

Qualche tempo fa un nostro comunicato stampa stigmatizzava gli strali lanciati nei confronti dell’allora Vice Sindaco Bettarelli, accusato di menzogna visto che in punto di diritto, secondo quanto riportato dalla stampa, “ nelle more del procedimento di rinnovo del titolo autorizzativo il soggetto istante può infatti proseguire l’attività sulla base della precedente autorizzazione”. 


























In questi ultimi giorni invece salgono alla ribalta i fulmini e le saette lanciati contro l’assessore Massetti e la consigliera Arcaleni, rei di menzogna, l’uno per aver riportato informazioni circa la definizione della classificazione da parte della Comunità europea del biossido di titanio, l’altra per aver sostanzialmente espesso libere opinioni e richiesto chiarimenti sulla natura e la composizione dei fanghi che vengono lavorati da Color Glass nel bel mezzo di Trestina.




Orbene, siamo anche un po’ stufi di simili atteggiamenti che oltre che arroganti tendono a prevaricare le legittime preoccupazioni sia dei cittadini di Trestina che dei loro rappresentanti nelle istituzioni. Riteniamo quindi che chi lancia minacce di azioni legali con annesse eventuali richieste di danni, dovrebbe innanzitutto guardarsi bene al proprio interno dove autorità e istituzioni pubbliche hanno verificato che trattasi di azienda insalubre di prima classe, che emette in atmosfera sostanze oltre i limiti consentiti, che operava in locali abusivi e in assenza di agibilità, che la classificazione dell’area dove insiste l’opificio non è urbanisticamente compatibile con l’attività produttiva e molto altro ancora.

Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina Altotevere Sud