COMITATO SALUTE AMBIENTE CALZOLARO TRESTINA ALTOTEVERE SUD: “I HAVE A DREAM”



Le famose parole, pronunciate da Martin Luter King, nel suo famoso discorso del 28 agosto 1963, sembrano calzare a pennello per le legittime aspettative della popolazione di Calzolaro.




Già… perché, oggi come allora, la prepotenza e l’arroganza di taluni personaggi, non soltanto appartenenti al mondo imprenditoriale, evidenziano in maniera eloquente, la turpe quanto reiterata, prevaricazione dei diritti e delle aspettative di una intera comunità, di poter vivere in un ambiente sano e salubre, nelle proprie abitazioni, insieme alle proprie famiglie.



Senza dilungarci sul racconto delle peripezie che la vicenda ha causato, vorremmo tuttavia sottolineare sia l’ansia vissuta intorno ad un problema reale che l’ostracismo perpetrato nel tempo dalle amministrazioni Comunale nonché Provinciale prima, Regionale oggi, insieme alle agenzie di controllo del territorio Usl e Arpa.



Certo tipo di attività imprenditoriali, ancorché necessarie alla lavorazione ed allo smaltimento dei rifiuti che tutti noi produciamo, così come previsto da testo unico della sanità e dalle normative europee, devono essere allocate lontano dai centri abitati, dalle scuole e dalle altre attività commerciali. 



Inoltre tutte le aziende per poter esercitare la lavorazione di rifiuti, c.d. fine-rifiuto ( end of waste ), devono avere delle attestazioni/certificazioni specifiche e, presumibilmente, essere iscritte all’Albo dei Gestori Ambientali, articolato in un Comitato nazionale con sede presso il Ministero dell’Ambiente.



Quindi “la domanda sorge spontanea”, parafrasando Lubrano, l’azienda che opera a Calzolaro è iscritta in questo Albo? E ancora, come mai la Camera di Commercio di Perugia, nonostante regolare accesso agli atti, ha negato l’esibizione di questo tipo di documentazione, mentre La Camera di Commercio di Arezzo, depositaria , da autorizzazione unica ambientale, di tali certificazioni, ha risposto per iscritto alla senatrice Emma Pavanelli che nulla vi è di tali certificazioni ? E per concludere, come mai nonostante l’atto di significazione diffida proposto, per il tramite del nostro avvocato Valeria Passeri in data 2 Luglio 2020, alla data odierna non trova alcun tipo di riscontro, nonostante la legge fissi in 30 giorni il tempo di risposta?



Nel sottolineare che con l’atto sopra citato viene chiesto alla Regione dell’Umbria l’annullamento della determinazione provinciale 4922 del 20/11/2015, stante la carenza delle caratteristiche tecniche e merceologiche ai fini dello svolgimento dell’attività ( end of waste ) , vorremmo anche stigmatizzare il comportamento delle Istituzioni ed in particolare le caratteristiche di terzietà, dell’ Agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente, che, proprio in questi giorni è salita alla ribalta delle cronache per questioni legate a lauti contributi privati non vincolati, preventivati in bilancio.



Siamo cittadini Italiani ed abbiamo il diritto di pretendere che le nostre Istituzioni funzionino bene e operino correttamente, caratteristiche queste che, purtroppo, troppo spesso, vengono messe a dura prova dai numerosi fatti di cronaca.




NON CI FERMEREMO


Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina Altotevere Sud 


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