Belgio: un’aspirapolvere gigante contro i rifiuti in plastica

Si chiama Nul-O-Plastic, la super aspirapolvere che entro fine mese completerà il periodo di prova nella riserva belga di Galgeschoor.




Le riserve naturali del Belgio hanno un nuovo alleato contro i rifiuti di plastica. Non si tratta di regolamenti più stringenti o una nuova legge, ma di un aspirapolvere gigante. Bizzarro ma efficace, assicurano gli ingegneri belgi che lo hanno progettato e assemblato. Con una missione chiara fin dal nome: Nul-O-Plastic.

La prova generale è sembra essere un successo. Siamo ad Anversa, una delle città portuali più importanti del Nord Europa. L’area del porto si trova a ridosso di Galgeschoor, una riserva naturale famosa per le sue paludi salate. Ma anche per l’inquinamento da rifiuti di plastica portati fin lì dal fiume Schelda e dalle maree, in particolare pellet di materie plastiche per uso industriale. Spesso sono pezzetti di plastica troppo piccoli per essere raccolti a mano efficacemente.

L’autorità che gestisce il porto di Anversa lotta da tempo contro questa situazione. Ogni anno lancia una competizione per ripulire Galgeschoor. Solo nel 2019, 400 volontari avevano rastrellato l’intera riserva raccogliendo in totale 8 tonnellate di rifiuti. Ma non hanno potuto far nulla per le microplastiche, parti più piccole di 5 millimetri.

Da qui l’idea di fare un salto di qualità con l’edizione 2020. E lanciare una competizione per trovare l’idea giusta. Nasce così Nul-O-Plastic, pensato appositamente dai tecnici della Envisan, la divisione ambientale della compagnia di infrastrutture marittime Jan De Nul Group, per riuscire a risucchiare le microplastiche senza danneggiare la flora. Le ruote di gomma del mezzo, al quale è attaccata la speciale “proboscide” di Nul-O-Plastic, sono studiate per limitare al massimo l’impatto sul suolo.Dal dopoguerra ad oggi, la quantità di plastica prodotta ogni anno è cresciuta esponenzialmente. Si è passati dai 2 milioni di tonnellate nel 1950, ai 348 milioni di tonnellate nel 2017. Ma le previsioni più accreditate sostengono che questo numero possa addirittura raddoppiare entro il 2040.

fonte: www.rinnovabili.it


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