La buona notizia? Alimentata principalmente dal vento, Oceanbird sarà in grado di ridurre le emissioni CO2 del 90 per cento rispetto a una nave da carico convenzionale, “soluzioni come queste potrebbero aiutare la Svezia a dire addio ai carburanti fossili entro il 2045”, ha spiegato durante una recente visita al cantiere il ministro delle finanze Per Bolund.
La cattiva notizia? Con una velocità massima prevista di circa 10 nodi (contro una media attuale di 17), Oceanbird rischia di essere molto più lenta (dunque meno competitiva economicamente) delle navi a motore, il che significa che per un’attraversata atlantica potrebbero volerci circa 12 giorni contro i 7 attuali.
Vele come ali d’acciaio, le più alte mai costruite
Le vele devono avere dimensioni così imponenti per permettere a Oceanbird di muoversi sfruttando unicamente la forza del vento e perché questo accada la superficie velica deve poter generare una potenza propulsiva sufficiente a muovere una stazza di 35mila tonnellate. Progettare queste vele è stata una vera sfida e sebbene “i principi generali delle vele ad ala solida non siano nuovi”, ha dichiarato alla Cnn Mikael Razola, architetto navale e responsabile del progetto Oceanbird, “queste sono le vele più alte che siano mai state costruite”.
“La cima dell’albero si troverà a più di 100 metri sopra la superficie dell’acqua”, ha spiegato Razola, che ha sottolineato come a quell’altezza la direzione e la velocità del vento cambiano molto, per questo prima di arrivare alla versione definitiva sono stati necessari molti studi preliminari, alla fine dei quali la scelta è caduta su vele metalliche a forma di ali, “in grado – secondo l’architetto navale – di sfruttare al massimo la potenza del vento”. Attualmente Oceanbird è un prototipo in scala, lungo 7 metri, sul quale i progettisti stanno effettuando calcoli su prestazioni e aerodinamica in condizioni di navigazione realistiche. In pratica questa nave sarà in grado di muoversi quasi unicamente grazie al vento, utilizzando i motori solo per le manovre nei porti o per le emergenze. Secondo il costruttore Oceanbird potrebbe entrare in servizio già nel 2024.
Alimentata principalmente dal vento, Oceanbird sarà in grado di ridurre le emissioni CO2 del 90 per cento rispetto a una nave da carico convenzionale © Wallenius Marine
fonte: www.lifegate.it
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