1) Semplificazione delle procedure autorizzative. Il DdL Carissimi:
- limita e spossessa i cittadini, gli esposti involontari, le associazioni ambientaliste e gli enti preposti alla tutela del patrimonio e dell'interesse pubblico del diritto sancito da norme nazionali sia a partecipare che ad istruire appropriatamente i procedimenti autorizzativi;
- incoraggia i produttori di rischio a predare i commons aria, acqua e suolo e ad immettervi ulteriori quantità di inquinanti oltre a quelli già presenti;
- comporta ingenti costi aggiuntivi per la collettività, legati alle numerose esternalità negative che l'approvazione della norma produrrebbe;
- declina un'applicazione del principio di precauzione funzionale ai produttori di rischio
- presenta vistosi profili di incostituzionalità in quanto peggiorativa di norme nazionali in materia di protezione dell'ambiente, una competenza che non è stata assegnata alle Regioni problema che peraltro il Cons. Carissimi vuole risolvere proponendo come Lega una semplificazione delle procedure di VIA a livello nazionale, date le sue entrature politiche nel sedicente Ministero della Transizione Ecologica.
2) Semplificazione nella circolazione di categorie di rifiuti di cui all'Elenco Verde della normativa europea sulla regolamentazione del trasporto di definite categorie di rifiuti. Il DdL:
- rafforza la libertà' di circolazione dei rifiuti, in una Regione che ha visto numerosi e recenti episodi di circolazione e smaltimento illegale di rifiuti tossici e nocivi;
- pur non riguardando il CSS combustibile facilita la disponibilità di CSS e di altre categorie di rifiuti di cui già ora è previsto l'incenerimento in cementifici e inceneritori umbri;
- declina una accezione “estrattivista “ dell'economia circolare che ne nega i presupposti fondativi, rendendola inefficace (es.: il cemento che si produrrà a Gubbio non ha nulla di circolare perche' non essendo progettato “dalla culla alla culla” diffonderà sostanze tossiche.)
3) Potenziale conflitto di interessi e carenze nell'analisi del contesto :
- il DdL presenta potenziali e consistenti conflitti di interesse vista l'attività di consulente ambientale svolta dal consigliere stesso verso molte aziende: manca al riguardo una dichiarazione verificabile di assenza di conflitto di interessi che darebbe alla assemblea legislativa un basilare elemento di valutazione sull'atto in discussione. Peraltro la normativa italiana sulla trasparenza nella pubblica amministrazione prevede che anche la Regione Umbria definisca, applichi e verifichi i potenziali conflitti di interesse presenti nella sua struttura tecnica e soprattutto in quella politica.
- il DdL non tiene conto della situazione epidemiologica, dei dati di caratterizzazione ambientale delle matrici in Umbria e del ruolo protettivo svolto dalla partecipazione dei cittadini e dalla appropriata istruzione dei processi autorizzativi che richiede tempi, competenze e pluralità di punti di vista da soppesare vista la complessità dei temi ambiente e salute, su cui la relazione interviene ricordando sia le basi scientifiche su cui poggia la posizione di ISDE Umbria sul Ddl Carissimi, sia la criticità' della situazione ambientale, dove i risultati dei bio monitoraggi, effettuati anche in Umbria, depongono per una diffusa e pericolosa presenza di miscele di inquinanti nei liquidi biologici e nel corpo umano per effetto della contaminazione delle matrici ambientali, mentre valutazioni del rischio condotte nella nostra regione depongono per l'insufficienza dei procedimenti AIA e piu' in generale del vigente modello di prevenzione primaria territoriale nel tutelare adeguatamente la salute umana.
Il testo, che riporta in allegato le osservazioni del Comitato NO CSS di Gubbio che non ha potuto partecipare all'audizione, e' corredato da una serie di “Raccomandazioni” che si chiudono con l'auspicio che il DdL Carissimi sia lasciato “alla critica rodente dei topi”.
Osservazioni di ISDE Umbria al disegno di legge Carissimi
Carlo Romagnoli
Presidente ISDE Umbria
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