Nel Recovery Plan risorse per il riciclo

L'asse "Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, prevede finanziamenti per complessivi 68,6 miliardi di euro.




Oggi e domani il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, esporrà al Parlamento il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) in vista della prossima trasmissione a Bruxelles. Si tratta del principale strumento del piano europeo per la ripresa NextGenerationEU, che mette a disposizione degli Stati membri 750 miliardi di euro, contribuendo a riparare i danni economici e sociali causati dalla pandemia di coronavirus.
I fondi per la ripresa e la resilienza sono il fulcro di NextGenerationEU, con una dote di 672,5 miliardi di euro in forma di prestiti e sovvenzioni per sostenere le riforme e gli investimenti effettuati dagli Stati membri.

SEI ASSI. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Recovery Plan) messo a punto dal Governo Draghi prevede investimenti pari a 191,5 miliardi (più 30,6 miliardi del Fondo complementare) per un totale di oltre 222 miliardi di euro, ed è articolato su sei assi di intervento: "Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura" (49,2 miliardi ); “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica” (68,6 miliardi); "Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile" (31,4 miliardi); "Inclusione e Coesione” (22,4 miliardi); “Salute” ( 18,5 miliardi).

RIVOLUZIONE VERDE. Per quanto concerne gli investimenti nella "Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, che rappresentano la fetta più grande del pacchetto, lo stanziamento complessivo è pari a 68,6 miliardi, di cui 59,3 miliardi dal Dispositivo per la ripresa e la resilienza e 9,3 miliardi dal Fondo complementare.


I suoi obiettivi - spiega il Governo in una nota - sono migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico e assicurare una transizione ambientale equa e inclusiva.
Tra questi, alcuni sono particolarmente ambiziosi, come il recupero del 65% dei rifiuti plastici
attraverso riciclo meccanico, chimico e ‘Plastic Hubs’, oltre al 100% di quelli tessili.
All'economia circolare vera e propria andranno 2,1 miliardi di euro, due terzi dei quali dedicati al miglioramento della rete di raccolta dei rifiuti dei comuni, alla realizzazione di nuovi impianti di trattamento e riciclo di rifiuti organici, multi-materiale, vetro, imballaggi in carta e alla costruzione di impianti innovativi per fanghi, cuoio e tessuti. Seicento milioni serviranno per finanziare i cosiddetti Progetti ‘faro’ di economia circolare.
Fondi saranno stanziati anche per rinnovare il trasporto pubblico locale, con l’acquisto di veicoli ecologici, e sono previsti incentivi fiscali per incrementare l’efficienza energetica di edifici privati e pubblici. Verranno sostenuti con fondi del Recovery Plan anche la filiera dell’idrogeno e l'ammodernamento delle infrastrutture idriche, con l’obiettivo di ridurre le perdite nelle reti per l’acqua potabile del 15 per cento.

RIFORME. Il PNRR prevede anche alcune riforme chiave, come quelle della Pubblica amministrazione, della giustizia e della tutela della concorrenza. Tra le riforme legate all'economia circolare, si segnala l’adozione del Programma nazionale di gestione dei rifiuti.
Il Piano è destinato ad avere un impatto sull'economia anche a breve termine. Il Governo prevede che nel 2026 il PIL sarà di 3,6 punti percentuali più alto rispetto allo scenario di base e l’occupazione potrebbe crescere del 3,2%.


fonte: www.polimerica.it




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