PlasticsEurope interviene nella discussione in merito alla richiesta di esenzione dei poliaccoppiati carta/plastica dall'ambito di applicazione della Direttiva UE sugli articoli monouso in plastica (SUP), sostenendo che sarebbe sbagliato concedere una deroga al loro impiego se l'obiettivo è quello di ridurre l'inquinamento da rifiuti marini.
La tesi è che la direttiva non pone un limite minimo al contenuto di plastica nell'imballaggio e quindi, il packaging in carta o cartone rivestito con polimero, senza il quale la sua funzione protettiva non verrebbe garantita, debba essere ricondotto nell'ambito di applicazione, poiché la discriminante non è la quantità di materiale plastico presente nel packaging (come chiedono le associazioni della carta), ma la sua funzione e la probabilità che questo possa finire in mare.
Secondo PlasticsEurope, le domande che vanno poste per determinare se un prodotto debba essere escluso dal campo di applicazione della direttiva sono: questo articolo potrebbe svolgere la sua funzione principale se privato della componente polimerica? É probabile che questo articolo venga disperso nell'ambiente in modo improprio dopo il suo utilizzo?
Su quest'ultimo punto, l'associazione europea dei produttori di materie plastiche afferma che i prodotti di carta o cartone monouso contenenti una sostanza polimerica incorporata nel materiale o utilizzata come rivestimento sono generalmente percepiti dal grande pubblico come più rispettosi dell'ambiente, un "malinteso" che aumenta con la diminuzione della quantità di plastica presente; effetto che potrebbe indurre i consumatori a prestare una minore attenzione alla dispersione dell'imballo, poiché minore sarebbe la consapevolezza sulle conseguenze del gesto a livello ambientale.
Secondo PlasticsEurope, la Direttiva SUP dovrebbe spingere verso la modernizzazione e la ricerca di sostituti realmente 'green', in grado di garantire sia alti livelli di protezione ambientale, sia elevati standard prestazionali. Un processo che - si legge nel parere pubblicato su EurActivand (leggi QUI) - dovrebbe coinvolgere senza discriminazioni tutti i settori industriali al fine di consentire un adeguamento unificato al quadro normativo UE; quindi senza escludere prodotti la cui componente principale non è la plastica, ma in cui i polimeri, sebbene presenti in quantità inferiore, non possono essere sostituiti da altri materiali in grado di garantire standard di prestazioni comparabili. "La lotta contro i rifiuti marini dovrebbe essere la principale preoccupazione, indipendentemente dal settore di attività", conclude la nota.
fonte: www.polimerica.it
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Secondo PlasticsEurope, la Direttiva SUP dovrebbe spingere verso la modernizzazione e la ricerca di sostituti realmente 'green', in grado di garantire sia alti livelli di protezione ambientale, sia elevati standard prestazionali. Un processo che - si legge nel parere pubblicato su EurActivand (leggi QUI) - dovrebbe coinvolgere senza discriminazioni tutti i settori industriali al fine di consentire un adeguamento unificato al quadro normativo UE; quindi senza escludere prodotti la cui componente principale non è la plastica, ma in cui i polimeri, sebbene presenti in quantità inferiore, non possono essere sostituiti da altri materiali in grado di garantire standard di prestazioni comparabili. "La lotta contro i rifiuti marini dovrebbe essere la principale preoccupazione, indipendentemente dal settore di attività", conclude la nota.
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