Simulare i cambiamenti climatici per comunicarli al meglio, l’intervista a Riccardo Parigi

Uno strumento online, unico nel suo genere, consente di simulare l’efficacia delle politiche climatiche e di sensibilizzare sul complesso tema del riscaldamento globale















Fonti fossili o rinnovabili? Prevale la deforestazione o il rimboschimento? È maggiore la crescita demografica o quella economica? Sono solo alcuni dei possibili scenari che si possono costruire utilizzando il simulatore di soluzioni climatiche En-Roads. È possibile intervenire su 18 potenziali sfumature di politica energetico-climatica: dal gas naturale all’efficienza energetica, passando per la rimozione del carbonio e la deforestazione. Ogni combinazione di scelte viene assimilata sotto forma di linguaggio matematico e tradotta poi in uno dei possibili andamenti delle temperature medie del pianeta da qui al 2100.





Riccardo Parigi, Ambassador italiano del progetto, ci fornisce ulteriori dettagli.

Ciao Riccardo, quale potrebbe essere l’utilità di questa iniziativa?

Personalmente, per me che sono un consulente di comunicazione ambientale per aziende ed enti pubblici, questo strumento si è dimostrato di grande utilità. Il concetto di cambiamento climatico non è facile da spiegare, ma grazie a queste simulazioni grafiche sono spesso riuscito a comunicarlo in modo più chiaro ed incisivo. E questo è un requisito essenziale per una consulenza che attivi un processo comunicativo tra le parti, al fine di mediare tra i bisogni aziendali di produzione, l’opinione pubblica e le normative ambientali vigenti.

Hai qualche esempio concreto di come questo strumento sia stato impiegato per educare e sensibilizzare sul tema dei cambiamenti climatici?

Sì. In occasione dell’Internet Festival di Pisa abbiamo sperimentato un interessante gioco di ruolo con le diverse scuole che vi hanno aderito. Ad ogni classe, con il relativo insegnante, abbiamo assegnato il ruolo di uno degli otto principali stakeholder, come “paesi in via di sviluppo”, “paesi da sviluppare”, “produttori di energie pulite”, “rappresentanti di gas e petrolio” eccetera… Ad ogni “attore” abbiamo conferito il tema di dover difendere gli interessi della propria categoria, cercando però di salvaguardare il clima. Dopodiché, in occasione dell’evento di rappresentazione online, ogni classe ha illustrato il proprio percorso ed abbiamo ottenuto un quadro finale che è diventato poi il riflesso del risultato di quanto ci siamo avvicinati agli obiettivi degli Accordi di Parigi.



E quali risultati avete ottenuto?

Gli studenti in questo modo, simulando un processo di negoziazione interna, hanno potuto sviluppare la capacità di identificare un leader, un percorso comune e di condividere delle idee e delle scelte. L’esperimento è stato poi particolarmente apprezzato dai professori, non solo per il lavoro finalizzato alla tutela dell’ambiente ma anche e soprattutto per lo spirito di gruppo che ne è scaturito.

Uno strumento prezioso quindi, utile per comunicare temi tanto vicini quanto di difficile comprensione. Ma non solo. Inizialmente disponibile solo ai policy makers, tra gli altri, ad utilizzarlo è stata la Segreteria generale dell’Onu, così come il Congresso degli Stati Uniti e il governo cinese.

fonte: www.envi.info



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