Dall'agricoltura all'edilizia: è questo il percorso per i teli in polietilene che il neonato consorzio autonomo Ecopolietilene, insieme ad alcuni parter (Eiffel, Aniplast, Ecolight Servizi, Metaplas e Plastimontella), ha avviato per dare una seconda vita alla plastica utilizzata in ambito agricolo, non sempre facile da recuperare e riciclare.
Messo in piedi tra maggio e settembre, il progetto “La nuova vita del film agricolo” ha individuato un nuovo percorso circolare per i teli da copertura usati in agricoltura, coinvolgendo alcune aziende agricole in Puglia e Basilicata, dalle quali Ecolight Servizi e Metaplas hanno raccolto oltre 34 tonnellate di rifiuti, trenta delle quali sono risultate idonee al recupero, derivanti da teli per la copertura dei vigneti prodotti da Eiffel e distribuiti, dopo un ulteriore lavorazione, da Aniplast.
Il processo di riciclo avviato da Plastimontella ha visto la produzione di un granulo in polietilene idoneo alla filmatura in bolla. È stato quindi il produttore Eiffel a individuare come impiegare questa materia prima seconda.
Le prove condotte dall'azienda emiliana hanno individuato come sbocco il film barriera al vapore per edilizia, con un contenuto di riciclato del 20%.
Così - afferma il consorzio - le 30 tonnellate di teli per la copertura delle serre, miscelate con altre plastiche riciclate, hanno dato vita a 100 tonnellate di film per l’edilizia interamente green.

"Parliamo di un bene in polietilene che è risultato interamente riciclabile - commenta il direttore generale di Ecopolietilene, Giancarlo Dezio (nella foto) -. Una sua corretta gestione, dalla raccolta al trattamento, permette di ottenere un granulo plastico facilmente utilizzabile nella produzione di un film in polietilene usato nelle costruzioni come barriera al vapore".
Secondo Dezio: "È l’inizio di un percorso che, partendo da una raccolta puntuale dei rifiuti di beni in polietilene, vuole dare un significativo contributo all’economia circolare, garantendo una destinazione finale alla materia prima secondaria e una maggiore tracciabilità di questi rifiuti".
fonte: www.polimerica.it
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Secondo Dezio: "È l’inizio di un percorso che, partendo da una raccolta puntuale dei rifiuti di beni in polietilene, vuole dare un significativo contributo all’economia circolare, garantendo una destinazione finale alla materia prima secondaria e una maggiore tracciabilità di questi rifiuti".
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