COME FUNZIONA IL SISTEMA DEL RICICLO IN ITALIA.

Nel 1997 con il decreto Ronchi è stato istituito il Conai, un consorzio con finalità pubbliche che si occupa del funzionamento del sistema del riciclaggio italiano degli imballaggi.
Il sistema Conai è molto semplice: chi produce gli imballaggi è obbligato a pagare una sorta di tassa per l’inquinamento (il CAC, Contributo Ambientale Conai).
Il Conai utilizza questi fondi per pagare i Comuni affinché facciano la raccolta differenziata, ad un prezzo fisso, tramite una serie di sotto-consorzi dedicati alle singole materie prime (es. Corepla per la plastica, Coreve per il vetro ecc.).
Conai si pone quindi come garante e compratore di ultima istanza del mercato italiano (quindi niente di più falso quando si sente dire da qualche amministratore che non sanno dove mettere i rifiuti differenziati).
I rifiuti raccolti nel sistema Conai vengono poi riassegnati agli impianti di riciclaggio convenzionati, tramite aste competitive oppure in base a complicati meccanismi di ripartizione delle quantità. È un sistema particolare per cui talvolta gli impianti di riciclaggio vengono addirittura pagati purché si prendano in carico il materiale da riciclare, ed altri invece dove si danno battaglia a suon di rialzi pur di assicurarsi un lotto di materiale particolarmente prezioso.

Umbria verso Rifiuti Zero