Colture ortofrutticole di qualità e a prezzi low cost, agricoltura ed energia pulita a chilometro zero: questi gli importanti obiettivi raggiunti da “Su Scioffu”, la serra fotovoltaica più grande al mondo, a un anno dall’inizio delle sue attività.
“Risultati superiori alle previsioni” come ha dichiarato Lalit Jain, amministratore delegato della società indiana Mbcel che, insieme a General Electric Capital, ha partecipato alla realizzazione, in Sardegna e precisamente a Villasor in provincia di Cagliari, del mega-sito caratterizzato da 26 ettari di strutture e 20 MW di potenza elettrica installata. “Quello di Su Scioffu rappresenta per noi un progetto-pilota anche per le prossime tappe di espansione in Europa, Giappone e Sud Est Asiatico dove entro 13 mesi installeremo energia pulita da fotovoltaico per oltre 150 MW. E la Sardegna rappresenta una best practice di partnership territoriale unica al mondo. Per questo stiamo valutando la possibilità di costruire nell’isola altri 25 MW di potenza”, ha aggiunto Lalit Jain.
Come si legge su La Stampa.it, attualmente sono 12 le colture attivate nella serra di Su Scioffu, con circa tre raccolti l’anno. Gli 84.400 pannelli in silicio policristallino che coprono le serre, di 20 MW di potenza installata, producono energia pari al consumo elettrico annuale di 10 mila case, con 25 mila tonnellate di CO2 non emesse in atmosfera. Ed è proprio grazie alla produzione elettrica che i prodotti coltivati nella serra: cavolfiore, lattuga, peperone, sedano, radicchio, pomodoro, melanzana, lattuga, finocchio, favino, rose da bacca e rose da reciso, seguiti da 4 cooperative agricole, usciranno sul mercato a prezzi più bassi rispetto alla media con vantaggi anche per gli agricoltori.
Sul piano commerciale si prevede invece l’acquisizione, in tutta l’isola, di una serie di negozi di frutta e verdura a immagine coordinata, la realizzazione di locali in cui consumare sul posto i prodotti e accordi di abbinamento del marchio Su Scioffu con altre importanti realtà della Sardegna.
“La competitività della formula agricola è legata a doppio filo alla produzione di energia”, ha evidenziato il responsabile Sud Europa di MBCEL, Marcello Spano aggiungendo: “L’energia fotovoltaica ci permette di coprire tutti i costi di gestione e coltivazione. In questo modo, si abbattono i costi e si riesce a far lavorare con il giusto profitto gli agricoltori, ma soprattutto a creare circa 60 nuovi posti di lavoro in campo, oltre ai 35 già attivati dalle cooperative”.
fonte: www.nonsprecare.it