Il sospetto che l'Italia non fosse un Paese molto virtuoso in materia di rifiuti c'era già, forse anche qualcosa di più di un sospetto. Se prima si poteva ave
re solo un sospetto, adesso, dopo la divulgazione della ricerca Eurispes “Plastica e riciclo dei materiali: un'altra via è possibile” si ha la certezza. Realizzata in collaborazione con Polieco e presentata con la Federazione Green Economy, la ricerca, che affronta il ciclo di vita delle plastiche per un approccio a “Km zero” e un'economia circolare, individua un numero consistente di criticità e stila una classifica europea che vede l’Italia collocarsi 20esima sui 27 paesi europei in compagnia di Bulgaria, Cipro, Estonia, Lettonia, Romania e Slovacchia.
Le cause principali? Il perseguimento ostinato della politica delle discariche o dell'incenerimento che non riesce ad interpretare un ruolo virtuoso, oltre alla presenza di gravi carenze nelle politiche di prevenzione dei rifiuti che non incentiva le alternative al conferimento in discarica.
“A differenza degli altri paesi industrializzati, l'Italia fa ancora eccessivo ricorso alle discariche come modalità di smaltimento dei rifuti sia urbani che industriali - è la denuncia contenuta nella ricerca - mentre nel settore del riciclaggio scarse sono le iniziative che, tramite processi ed impianti tecnologicamente avanzati, recuperano materie prime da rifuti”. Fino ad oggi, infatti, “l'alternativa alla discarica è stata individuata nell'uso dei termovalorizzatori che a lungo hanno dimostrato la loro parziale effcacia”.
Le cause principali? Il perseguimento ostinato della politica delle discariche o dell'incenerimento che non riesce ad interpretare un ruolo virtuoso, oltre alla presenza di gravi carenze nelle politiche di prevenzione dei rifiuti che non incentiva le alternative al conferimento in discarica.
“A differenza degli altri paesi industrializzati, l'Italia fa ancora eccessivo ricorso alle discariche come modalità di smaltimento dei rifuti sia urbani che industriali - è la denuncia contenuta nella ricerca - mentre nel settore del riciclaggio scarse sono le iniziative che, tramite processi ed impianti tecnologicamente avanzati, recuperano materie prime da rifuti”. Fino ad oggi, infatti, “l'alternativa alla discarica è stata individuata nell'uso dei termovalorizzatori che a lungo hanno dimostrato la loro parziale effcacia”.