Smog.
L’Italia viola, costantemente e da anni, le norme della Direttiva
Europea sulla qualità dell’aria. Senza sanzione. E moltissimi italiani
sono esposti a livelli inaccettabili di inquinanti dell’aria con gravi
conseguenze per la salute. La letteratura scientifica e i dati
epidemiologici indicano che tali livelli comportano l’insorgenza o
l’aggravio di numerose malattie e patologie: asma, allergie,
bronco-pneumopatia cronica ostruttiva, infarti, ischemie, diabete,
tumori, aterosclerosi, malattie cardiovascolari, riduzione della
fertilità, basso peso alla nascita, effetti negativi sullo sviluppo
neurologico dei bambini e sulle funzioni cognitive di bambini e anziani.
Per combattere lo smog, l’associazione Genitori Antismog, denuncia la violazione, da parte dell’Italia, del diritto alla salute
garantito dall’art. 32 della Costituzione Italiana e dell’art. 191 del
TFUE posto a salvaguardia della salute e dell’ambiente, e delle norme
della Direttiva Europea (2008/50/CE) sulla qualità dell’aria in Europa.
La Direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’Aria impone agli Stati Membri
di rispettare i limiti stabiliti per gli inquinanti dell’aria. Essa
impone che qualora questi limiti non siano rispettati vengano adottati
piani per la qualità dell’aria che stabiliscono misure appropriate
affinché il periodo di superamento sia il più breve possibile. Al
contrario, pur non rispettando i limiti, molte delle Regioni italiane
ancora non possiedono tali Piani. La Direttiva impone poi (art. 30) che
lo Stato Membro preveda un regime di sanzioni ‘effettive, proporzionate e
dissuasive’ per la violazione delle norme della direttiva. L’Italia non
ha predisposto tale regime sanzionatorio e anzi con D.Lgs. 250/2012 del
24.12.2012, ha eliminato i termini di adempimento previsti per il 2010,
da tempo scaduti e violati dagli organi amministrativi e dalle regioni,
e rinviato a nuovi decreti da emanarsi le modalità di adempimento ad
alcune delle norme della Direttiva. Insomma, invece che sanzionare gli
inadempimenti l’Italia ha sanato le violazioni al dicembre 2012,
rinviando a futura legislazione le modalità di adempimento alle norme
della Direttiva emanata nel 2008!
A titolo esemplificativo in Lombardia, come in molte regioni italiane, le violazioni delle norme Europee sulla qualità dell’aria
sono gravi e continue. E ciò, nonostante la procedura di infrazione -
partita proprio da qui - si sia di recente conclusa dopo diversi anni
con la condanna dell’Italia (ECJ – 19 Dicembre, 2012 (C68/2011):
· i limiti imposti per i principali inquinanti,
PM2.5, PM10, Ozono, NO2, B(a)P, NOX, sono ripetutamente e cronicamente
superati di anno in anno sin dalla loro entrata in vigore; · la
Lombardia, come la grande maggioranza delle Regioni Italiane, non ha
predisposto tempestivamente un Piano per la qualità dell’aria e il
progetto oggi proposto prevede che i limiti per PM 10 e NO2 non saranno
rispettati né nel 2015 né nel 2020;
· gli organi a ciò deputati non adempiono
all’obbligo di garantire una adeguata e tempestiva informazione sulla
qualità dell’aria. Le conseguenze sulla salute dei cittadini italiani
che discendono dalla violazione della Direttiva sulla qualità dell’Aria e
per un’Aria più pulita in Europa devono cessare.
Perché la questione dello smog
in Italia diventi cosa seria, i Genitori Antismog chiedono, quindi,
alla Commissione Europea di riaffermare il diritto dei cittadini
italiani e europei a respirare aria pulita e promuovere una procedura di
infrazione nei confronti dell’Italia per la violazione della Direttiva
2008/50/CE e al Parlamento Europeo, di richiamare l’Italia, nell’anno
dell’Aria, al rispetto degli impegni assunti e delle norme europee
vigenti in materia di tutela dell’Aria. (red/com)
fonte: www.ecoseven.net