I cambiamenti climatici, oltre a modificare la fisionomia del pianeta, stanno favorendo la diffusione dei parassiti, che si stanno muovendo verso i poli a grande velocità, in maniera proporzionale all'aumento globale delle temperature. Ed è già alta la preoccupazione per la sicurezza alimentare.
Che il global warming
fosse responsabile dei cambiamenti nelle distribuzioni di specie in
tutto il mondo, era già noto. Ma un nuovo studio realizzato dalle
università britanniche di Exeter e Oxford, ha scoperto che anche i
parassiti si vanno via via spostando dall'equatore e verso i poli. Gli
ecologisti hanno già documentato un tale cambiamento in molte specie
selvatiche, tra cui uccelli e insetti.
A conti fatti, la
nuova ricerca ha fatto emergere che gli habitat degli insetti e di
alcuni organismi patogeni potenzialmente dannosi per le piante si stanno
via via estendendo verso nord e verso sud alla velocità di 3 chilometri
all'anno. Ciò potrebbe provocare un aumento della perdita dei raccolti
causata da parassiti e dalle malattie da essi veicolate, attualmente tra
il 10 e il 16%.
Secondo Dan Bebber
dell'università di Exeter, che ha guidato il nuovo studio, l'espansione
delle popolazioni di parassiti in nuovi territori aumenta il rischio
che questi organismi possano sfuggire al nostro controllo. Tra le più grandi minacce vi sono funghi e oomiceti,
gruppi simili ma distinti di microrganismi che causano gravi malattie
alle piante. Diversi ceppi altamente virulenti di funghi sono emersi
negli ultimi anni in tutto il mondo.
Bebber e i suoi colleghi hanno utilizzato i
documenti del CABI (Center of Agricultural Bioscience International),
che documentano i parassiti e le malattie in tutto il mondo dal 1822 ad oggi. Fino ad arrivare alla scoperta: i parassiti delle colture si muovono verso i poli ad una velocità media di 2,7 km all'anno, una cifra molto vicina al tasso del cambiamento climatico.
Tuttavia, la velocità di spostamento varia
notevolmente tra i diversi gruppi e le singole specie. Funghi,
coleotteri, insetti, acari, farfalle e falene si spostano verso
latitudini più alte, mentre i virus e i vermi nematodi verso latitudini
più basse.
Secondo gli esperti, se tale tendenza al
riscaldamento globale non si arresterà, gli effetti dell'aumento della
popolazione mondiale e la maggiore perdita dei raccolti, potrebbero
seriamente mettere a rischio la sicurezza alimentare.
fonte: www.greenme.it