C'è
qualcuno che pensa ancora che la crisi faccia bene
al pianeta, perché meno consumi
equivalgono a meno
emissioni? Uno studio greco
ha dimostrato il contrario. L'antefatto è che il governo greco ha deciso
di aumentare la
tassa sull'olio combustibile per il riscaldamento.
Il
risultato è stato che la gente ha smesso
di comperarlo passando direttamente a bruciare legna
(di alberi, di mobili
vecchi). E l'inquinamento invernale
è schizzato a
livelli inusitati, compensando la minore circolazione di auto a causa dell'austerity. Lo studio, condotto da Dimosthenis Sarigiannis dell'Università Aristostele di Salonicco,Ila mostrato che in quella città la concentrazione di polveri abbia
toccato i 200 microgrammi su metro cubo, aumentando molto
morti e ospedalizzati per insufficienze respiratorie e problemi cardiaci.
La legna, infatti, se trattata
con impregnanti e vernici, quando brucia in camini aperti sprigiona una quantità di sostanze tossiche senza pari: dalle diossine agli idrocarburi policlici aromatici,
tutti cancerogeni. Peggio degli scarichi delle auto.
Lo
stesso peraltro sta succedendo anche
in Italia, dove le Arpa di molte
regioni segnalano con
preoccupazione la crescita esponenziale di emissioni da impianti a biomasse. Convocato alla sede dell'Organizzazione
mondiale della sanità
che si occupa di economia e ambiente (Ehen) a Bonn le
scorse settimane, Sarigiannis ha
potuto mostrare come si potrebbero risparmiare
2 miliardi di euro l'anno se solo i greci di Salonicco si
riscaldassero a gas anziché a legna.
fonte: www.espressonline.it