Il World Economic Forum ha studiato uno strumento, il Global Architecture Performance Index, che consente di valutare le performance in campo energetico di ciascun Paese al mondo, traducendo in cifre la convenienza (categoria che comprende crescita economica ed efficienza), la sostenibilità (voce in cui rientra, ad esempio, il tema delle emissioni) e la sicurezza (in termini di diversificazione delle fonti energetiche e di autosufficienza) dell'energia prodotta e distribuita ai cittadini.
Proprio in questi giorni, è stata pubblicata l'edizione 2014, realizzata in collaborazione con Accenture, per analizzare le strategie adottate dai diversi Governi e stilare una classifica degli Stati basandosi sull'equilibrio dei loro sistemi energetici.
Nella top ten dei Paesi più virtuosi primeggia la Norvegia, seguita, nell'ordine, da Nuova Zelanda, Francia, Svezia, Svizzera, Danimarca, Colombia, Spagna, Costarica e Lettonia.
In generale, gli Stati europei si caratterizzano per i risultati migliori, occupando ben 15 posizioni nella top 20, mentre negli ultimi posti della classifica si trovano, in prevalenza, Paesi africani e mediorientali.
Guardando al di fuori dei confini europei, il Canada si piazza in quattordicesima posizione, l'Australia alla ventiseiesima e gli Stati Uniti alla trentasettesima. Fano meno bene gli Stati asiatici, con il Giappone che raggiunge la trentottesima posizione, la Corea del Sud che occupa la cinquantunesima e il colosso cinese che è fermo all'ottantacinquesima.
E l'Italia? Il nostro Paese si trova in quarantanovesima posizione, con performance mediamente peggiori rispetto a quelle dei suoi partner europei.
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fonte: www.greenme.it