Sono invitati cittadini, comitati e associazioni.
Convocazione
di una assemblea per una piattaforma regionale sul tema rifiuti in vista
del nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti.
Il 2014
sarà l’anno decisivo per la gestione dei rifiuti in Umbria, le scelte
che si faranno oggi segneranno definitivamente il percorso che si
compirà nel prossimo futuro. Rendere l’Umbria un territorio sostenibile
dal punto di vista della gestione dei rifiuti e della qualità ambientale
è per noi un punto non contrattabile. A questo proposito la discussione
che si sta affrontando in regione e che porterà alla stesura del nuovo
piano regionale dei rifiuti rappresenta l’ultima opportunità che abbiamo
per invertire un trend negativo e per scongiurare che vengano messe in
atto tecnologie e strategie che vadano a nuocere all’ambiente.
Mediazioni a ribasso e alleanze trasversali sono possibili e dietro
l’angolo, come la discussione in consiglio regionale sul tema del CSS ha
dimostrato. Sta ai comitati di cittadini e alle associazioni porre sul
tavolo gli elementi della discussione, dettare i tempi e creare i
presupposti affinché si arrivi a determinare un passaggio ormai
necessario sul tema dei rifiuti.
La gestione dei rifiuti è un
argomento delicato e complesso, troppo spesso trattato con
superficialità, ignoranza e soprattutto orientato alla tutela degli
interessi costituiti e che per anni hanno condizionato le decisioni
verso peraltro le forme più inutili di trattamento, il binomio
discarica/incenerimento. Binomio che riesce a tenere bloccata ogni altra
opzione e contemporaneamente sotto scacco i territori con lo
spauracchio dell’emergenza. E sappiamo come quest’ultima sia un
eccellente volano per gli speculatori della monnezza.
E’
fondamentale invece costruire confini chiari e netti entro cui si possa
continuare a ragionare di rifiuti, invertendo la logica di fondo verso
una che tenga necessariamente insieme riduzione-recupero-riuso-riciclo
con il bisogno di tutela della salute, che negli ultimi anni si è
espresso fortemente nella nostra regione, con la soluzione complessiva e
opposta alla logica discarica/inceneritori in chiave solidale tra
territori colpiti da impianti nocivi. Solo pensando in modo solidale e
integrato riusciamo a dare la soluzione complessiva: del resto basta
riflettere sul dato oggettivo per cui ogni inceneritore, per fare un
esempio, ha sempre bisogno di una discarica; ecco perché pensiamo che
insieme all’esclusione dell’incenerimento andrà prevista la progressiva
chiusura delle discariche e la loro bonifica.
In questo quadro,
più che entrare nel merito specifico delle tecnologie, a cui dovremo
mettere mano in una fase successiva, proponiamo di inquadrare il
ragionamento, e proporlo a quanti ne condividano lo spirito e il merito,
lungo quattro linee generali:
1- Esclusione dei rifiuti da una loro destinazione energetica (incenerimento/CSS/biodigestione)
2- Tutela della salute delle popolazioni esposte a impianti nocivi
3- Differenziata/recupero/riciclo/riuso
4- Riduzione
Il punto cruciale su cui si fonda questa prospettiva è che il rifiuto
rappresenta una risorsa e non un problema, non una fonte di energia
“rinnovabile” o una merce di scambio. Fin quando ciò si darà avremo solo
rifiuti trasformati in altri rifiuti, da problema a problema; e questo
sia dal punto di vista strettamente chimico-fisico sia da quello
ambientale.
Detto ciò non dobbiamo pensare che produrne in
maniera eccessiva sia un vantaggio, anzi. Le statistiche ci dicono che
nell’ultimo biennio (2010-2012) la quantità di rifiuti prodotta è scesa
di circa il 7,7% a causa della crisi globale che sta colpendo il pianeta
e l’Italia. Questo dato rappresenta un indicatore importante che ci
dice che siamo in grado di ridurre ulteriormente la mole di rifiuti
prodotta andando ad incentivare determinate buone pratiche.
Le
alternative tecnologiche esistono, si stanno affermando e dimostrano
grandi capacità anche di generare lavoro, magari nel pubblico, ma hanno
bisogno di un “combustibile”: la volontà politica. E questa a sua volta
non si esprimerà se non saranno i cittadini dal basso ad imporre una
nuova visione prospettica.
La chiusura del ciclo è il fulcro della
questione, l’elemento imprescindibile per mettere la parola fine ad
emergenze e speculazioni, insieme però necessariamente a forti misure di
Riduzione.
La nostra proposta quindi è quella di attuare le
esperienze virtuose in atto in alcuni territori italiani, che hanno
portato a risultati eccellenti e che permettono anche alle
amministrazioni di trarre un guadagno e migliorare la qualità
ambientale, ridurre la tassazione sui rifiuti e di conseguenza aumentare
la qualità della vita.
Il primo obiettivo da porsi è quello
di rispettare il 65% di RD entro il 2015, per poi arrivare almeno entro
il 2017 al 75% e successivi step di incremento. Percentuali alla
portata, visto che si parte da circa il 40-45% (dati regionali). Si
tratta di guadagnare 10 punti all’anno per i primi due, e 5 per il
secondo biennio. Stime verosimili, visto che le migliori performance si
hanno nelle prime fasi in cui vengono attuate una serie di pratiche per
favorire la RD, una su tutte il porta a porta esteso in tutti i
territori. Accanto a questo vanno da subito avviati impianti di
Trattamento Meccanico dell’indifferenziato (senza l’invio dell’umido a
biodigestione, bensì a compostaggio aerobico per la stabilizzazione) per
il massimo recupero di materia riciclabile, a valle del quale dovrà
avvenire la trasformazione della porzione di rifiuti non riciclabili in
granulato per uso industriale, e non già in CSS come potenti lobby
vorrebbero. Per le frazioni differenziate poi ci sono molte soluzioni di
recupero e riciclo, ed escludendo la biodigestione per la FORSU ma solo
l’aerobico, avremo ridotto al minimo esposizioni e produzione di nuovi
rifiuti.
Queste ovviamente sono solo delle indicazioni di
massima, linee di principio utili a lanciare il confronto, a cui sarà
necessario dare corpo mettendo a valore tutte le intelligenze,
esperienze e sensibilità che anni di vertenze hanno fatto maturare in
tante realtà associative e di cittadini in tutta la regione.
Per questo crediamo importante convergere quanti più possibile in una
piattaforma regionale condivisa, chiara e determinata che ci possa poi
dare modo di avviare un percorso di mobilitazione.
Diamo
appuntamento a tutti a Terni sabato 15 febbraio alle ore 15 per una
grande assemblea generale da cui possa scaturire un documento comune e
appuntamenti generali per i prossimi mesi.
Appuntamento in Via Carrara 2, c/o La Siviera.
Comitato No Inceneritori Terni, ISDE Terni, Italia Nostra Terni, WWF Terni
