Con l’avvento e la massiccia diffusione dei cellulari (seguiti da
smartphone, i-phone e tablet), le cabine telefoniche sono diventate veri
e propri cimeli storici all’interno delle nostre città.
Tuttavia, nell’ottica del riciclo, è possibile pensare ad una nuova vita delle vecchie cabine grazie anche al Bookcrossing di cui vi avevamo parlato in quest’articolo:
Bookcrossing: che cos’è e perché aiuta l’ambiente
È quello che a Ney York ha pensato l’architetto John Locke all’interno di un più ampio progetto, Dub ovvero Department of Urban Betterment, per la rivalutazione di una zona secondaria di New York.Locke ha ideato delle postazioni per il book crossing recuperando le ormai desuete cabine telefoniche. Un’idea semplice, a costo zero e del tutto eco-friendly che consente di recuperare elementi di arredo urbano soppiantati dalla massiccia diffusione della telefonia mobile incrementando al contempo la lettura di libri su carta stampata.
Le mini-librerie ‘telefoniche’ ospitano quindi volumi, contrassegnati con apposito logo, che i passanti possono prelevare o leggere al momento, con il patto tacito di favorire lo scambio continuo dei testi.
Il primo tentativo fallito di trasformazione della cabina telefonica in biblioteca realizzato in una zona isolata e poco frequentata della città, non ha demoralizzato l’architetto Locke che ha inserito con successo il bookcrossing nei pressi di una stazione.
Secondo voi potremmo segnalare a Telecom Italia una proposta simile in Italia?
fonte: www.tuttogreen.it