IL FUTURO E’ DELL’ECONOMIA CIRCOLARE.

Foto: IL FUTURO E’ DELL’ECONOMIA CIRCOLARE.  

Dirigere l’Economia mondiale verso la sostenibilità, ovvero un uso delle risorse del pianeta che non comprometta l’esistenza delle future generazioni.
E’ la promessa dell’economia circolare. Invece di procedere linearmente, dall'alba della materia prima al tramonto del rifiuto, i prodotti di consumo potrebbero dotarsi di una vita "rotonda" che va ben al di là del comune concetto di riciclaggio.
Negli ultimi 10 anni i prezzi delle materie prime sono quasi triplicati, e le industrie e i governi stanno finalmente vedendo nell’economia circolare un’opportunità per gestire i loro costi, perché questo approccio sostenibile alle commodities disaccoppia la crescita economica dalle limitate forniture di risorse primarie.
Ormai, almeno a parole, tutti spingono per questo modello di economia e dopo aver conquistato il World economic forum di Davos, ieri se ne è parlato a Firenze in occasione del festival Ecorinascimento, in programma fino al 27 febbraio nella galleria delle carrozze di Palazzo Medici Ricciardi.
Quello che ne è venuto fuori è che fatto salvo l’aspetto pubblicitario e di impatto emotivo, compito dell’ecodesign è quello di progettare imballaggi sempre più leggeri e sempre più facilmente riciclabili, escludendo soluzioni che invece presentano criticità. 
Secondo il rapporto  “Towards a Circular Economy – Accelerating the scale-up across global supply chains” il passaggio ad un’economia circolare a livello mondiale sarebbe in grado, in soli 5 anni, di generare 500 milioni di dollari in risparmi sui costi dei materiali, 100.000 nuovi posti di lavoro ed evitare che nel mondo 100 milioni di tonnellate di rifiuti finiscano nelle discariche a livello globale.
Dirigere l’Economia mondiale verso la sostenibilità, ovvero un uso delle risorse del pianeta che non comprometta l’esistenza delle future generazioni.
E’ la promessa dell’economia circolare. Invece di procedere linearmente, dall'alba della materia prima al tramonto del rifiuto, i prodotti di consumo potrebbero dotarsi di una vita "rotonda" che va ben al di là del comune concetto di riciclaggio.
Negli ultimi 10 anni i prezzi delle materie prime sono quasi triplicati, e le industrie e i governi stanno finalmente vedendo nell’economia circolare un’opportunità per gestire i loro costi, perché questo approccio sostenibile alle commodities disaccoppia la crescita economica dalle limitate forniture di risorse primarie.
Ormai, almeno a parole, tutti spingono per questo modello di economia e dopo aver conquistato il World economic forum di Davos, se ne è parlato a Firenze in occasione del festival Ecorinascimento, in programma fino al 27 febbraio nella galleria delle carrozze di Palazzo Medici Ricciardi.
Quello che ne è venuto fuori è che fatto salvo l’aspetto pubblicitario e di impatto emotivo, compito dell’ecodesign è quello di progettare imballaggi sempre più leggeri e sempre più facilmente riciclabili, escludendo soluzioni che invece presentano criticità.
Secondo il rapporto “Towards a Circular Economy – Accelerating the scale-up across global supply chains” il passaggio ad un’economia circolare a livello mondiale sarebbe in grado, in soli 5 anni, di generare 500 milioni di dollari in risparmi sui costi dei materiali, 100.000 nuovi posti di lavoro ed evitare che nel mondo 100 milioni di tonnellate di rifiuti finiscano nelle discariche a livello globale.

Umbria verso Rifiuti Zero