Per evitare che le scarpe vecchie finiscano in discarica gli spagnoli di Inescop hanno studiato come riutilizzare i circa 2, 3 miliardi di paia di scarpe che si vendono ogni anno in Europa e che finiscono probabilmente quasi tutte in discarica, e alle quali vanno aggiunte almeno 90.000 tonnellate di rifiuti dell’industria calzaturiera e degli accessori.
Per trovare una via d’uscita a questo spreco è nato il progetto “Naturalista” dell’Unione europea, al quale partecipano aziende spagnole, portoghesi, polacche e ceche, il cui principale obiettivo è valorizzare questi tipi di rifiuti che, una volta triturati, possono servire a fabbricare nuovi prodotti.
Le ricerche realizzate all’interno del progetto, coordinato da Invulsa e Inescop, hanno dimostrato che con le scarpe triturate si può produrre un sottoprodotto che può essere mescolato ad una grande varietà di prodotti polimerici, come ad esempio suole, solette, pannelli isolanti, pavimenti e riduttori di velocità stradali, contribuendo così a ridurre l’impronta ecologica delle scarpe a fine vita e valorizzando rifiuti che attualmente finiscono in discarica.
Inescop ha realizzato un prototipo di riduttori di velocità che ha già sperimentato con successo nell’ Ayuntamiento de Elda nella Vía Lv-Elda, una strada molto trafficata perché porta all’ospedale ed a diverse scuole. Questi riduttori sono stati realizzati partendo dalla macinazione di scarpe in pezzetti da 12 millimetri. I due strati superiori dei riduttori, quelli che entrano in contatto con le ruote dei veicoli, sono in gomma, mentre la parte inferiore contiene il materiale fatto con le scarpe macinate mischiate con un composto di caucciù.
Vedremo se il progetto pilota avrà seguito ed in futuro anche le scarpe saranno riciclabili.