STOP ALLE BATTERIE IN MARE.

Foto: STOP ALLE BATTERIE IN MARE.  

Quanti rifiuti ci sono nei fondali dei porti? Nell’estate di due anni fa’ nel porto di Monopoli (BA) vennero ritrovato quasi cinque quintali di batterie al piombo esauste, 160 kg di pneumatici, 190 kg di materiali ferrosi e 350 kg di materiali misti, come legno, plastica e vetro, contaminati da sostanze pericolose. 
Per salvaguardare i fondali dei porti COBAT lancia una nuova iniziativa dal nome “Cobat e il Mare”.
In pratica, gli esperti che seguiranno le “rotte del Mediterraneo” , provenienti dalle Facoltà di Biologia delle Università di Genova e Barcellona, perlustreranno numerosi porti italiani e, novità di quest’anno, anche alcuni porti internazionali per verificare quanto essi siano “virtuosi”, quanto cioè si siano impegnati a dare un sostanziale contributo al risparmio energetico, allo smaltimento dei rifiuti nocivi e al rispetto dell’ambiente; tra questi sarà scelto il porto ecologicamente più all’avanguardia, quello cioè che risulterà più pulito e vivibile grazie all’utilizzo del fotovoltaico, alla creazione di isole ecologiche o di centri per la raccolta e lo smaltimento di batterie esauste, a forme di trasporto sostenibile, all’attenzione nello smaltimento delle acque nere e allo sfruttamento dell’energia eolica, al quale andrà, come premio, l’installazione di un impianto fotovoltaico portuale. 
Quanti rifiuti ci sono nei fondali dei porti? Nell’estate di due anni fa’ nel porto di Monopoli (BA) vennero ritrovato quasi cinque quintali di batterie al piombo esauste, 160 kg di pneumatici, 190 kg di materiali ferrosi e 350 kg di materiali misti, come legno, plastica e vetro, contaminati da sostanze pericolose.
Per salvaguardare i fondali dei porti COBAT lancia una nuova iniziativa dal nome “Cobat e il Mare”.
In pratica, gli esperti che seguiranno le “rotte del Mediterraneo” , provenienti dalle Facoltà di Biologia delle Università di Genova e Barcellona, perlustreranno numerosi porti italiani e, novità di quest’anno, anche alcuni porti internazionali per verificare quanto essi siano “virtuosi”, quanto cioè si siano impegnati a dare un sostanziale contributo al risparmio energetico, allo smaltimento dei rifiuti nocivi e al rispetto dell’ambiente; tra questi sarà scelto il porto ecologicamente più all’avanguardia, quello cioè che risulterà più pulito e vivibile grazie all’utilizzo del fotovoltaico, alla creazione di isole ecologiche o di centri per la raccolta e lo smaltimento di batterie esauste, a forme di trasporto sostenibile, all’attenzione nello smaltimento delle acque nere e allo sfruttamento dell’energia eolica, al quale andrà, come premio, l’installazione di un impianto fotovoltaico portuale.

Rifiuti Zero Spoleto