PRIMA DI TUTTO LA RIDUZIONE.


Foto: PRIMA DI TUTTO LA RIDUZIONE.

Regola numero 1: ridurre! Questo dovrebbe essere il primo obiettivo da porsi nei confronti del problema rifiuti. È vero che poco per volta, anche se lentamente, la percentuale di rifiuti raccolti in maniera differenziata sta aumentando; ma se la produzione totale di rifiuti non inizierà a diminuire, il problema diventerà sempre più grave e si continuerà a sfruttare sempre più risorse naturali. 
Solo nell'ultimo mezzo secolo, ad esempio, lo sfruttamento globale di acqua dolce è triplicato, e l'uso di combustibili fossili è quintuplicato; l'inquinamento, il degrado ambientale e i cambiamenti climatici hanno assunto proporzioni globali. Le soluzioni prettamente tecnologiche sono destinate a fallire se contemporaneamente non iniziamo a modificare i nostri "stili di vita". La produzione di rifiuti, così come le altre emergenze ambientali, è infatti determinata da uno stile di vita tipicamente consumistico, divoratore di risorse naturali (petrolio, minerali, ghiaia e sabbia, legname, risorse alimentari e tessili, acqua, aria, terreno fertile…) e produttore di inquinamento e scarti.
Ridurre i rifiuti significa iniziare ad agire nella nostra vita quotidiana, ad esempio iniziando ad eliminare gli sprechi. Fotocopiare fronte/retro, stampare solo ciò che realmente serve, utilizzare i fogli con una facciata bianca per la brutta copia o per gli appunti, usare fazzoletti e tovaglioli di stoffa anziché di carta, rifiutare il materiale cartaceo che non ci interessa, possono sembrare gesti banali, ma al contrario nascondono un risparmio notevole di materia ed energia.Regola numero 1: ridurre! Questo dovrebbe essere il primo obiettivo da porsi nei confronti del problema rifiuti. È vero che poco per volta, anche se lentamente, la percentuale di rifiuti raccolti in maniera differenziata sta aumentando; ma se la produzione totale di rifiuti non inizierà a diminuire, il problema diventerà sempre più grave e si continuerà a sfruttare sempre più risorse naturali.
Solo nell'ultimo mezzo secolo, ad esempio, lo sfruttamento globale di acqua dolce è triplicato, e l'uso di combustibili fossili è quintuplicato; l'inquinamento, il degrado ambientale e i cambiamenti climatici hanno assunto proporzioni globali. Le soluzioni prettamente tecnologiche sono destinate a fallire se contemporaneamente non iniziamo a modificare i nostri "stili di vita". La produzione di rifiuti, così come le altre emergenze ambientali, è infatti determinata da uno stile di vita tipicamente consumistico, divoratore di risorse naturali (petrolio, minerali, ghiaia e sabbia, legname, risorse alimentari e tessili, acqua, aria, terreno fertile…) e produttore di inquinamento e scarti.
Ridurre i rifiuti significa iniziare ad agire nella nostra vita quotidiana, ad esempio iniziando ad eliminare gli sprechi. Fotocopiare fronte/retro, stampare solo ciò che realmente serve, utilizzare i fogli con una facciata bianca per la brutta copia o per gli appunti, usare fazzoletti e tovaglioli di stoffa anziché di carta, rifiutare il materiale cartaceo che non ci interessa, possono sembrare gesti banali, ma al contrario nascondono un risparmio notevole di materia ed energia.