CONSUMI E RIDUZIONE DEI RIFIUTI

Foto: CONSUMI E RIDUZIONE DEI RIFIUTI

Le nostre case si sono riempite di beni e di oggetti di ogni tipo. C'è anche chi li ha calcolati: secondo una stima del Wuppertal Institut, siamo passati dai 6 mila prodotti a testa di cinquant'anni fa, ai diecimila di fine secolo, ai 20 mila dei giorni nostri. A quanti riusciamo a dedicare la giusta cura? Quanto ci servono davvero questi beni?
Comprare, consumare, vuol dire inevitabilmente anche “produrre” rifiuti. In Italia ne buttiamo a testa 487 kg all'anno, di cui per ora appena il 42,3% (dati Istat riferiti al 2013) viene separato con la raccolta differenziata.
Cosa possiamo fare?
1. Riduciamo la quantità di rifiuti che produciamo: possiamo perdere 50 chili a testa all'anno di rifiuti? E’ possibile, imparando a prestare più attenzione agli acquisti, limitando gli sprechi, gli imballi fuori misura, e poi riusando e donando ciò che non ci serve più. Insieme, possiamo provare a dare vita a nuove occasioni di scambio, riuso e riparazione. Alcuni beni e strumenti potrebbero essere utilmente condivisi anche attraverso la creazione di “depositi” condominiali o di quartiere.
2. Compriamo meno, compriamo meglio: impegniamoci a introdurre cambiamenti nelle nostre scelte e modalità di acquisto, a favore di prodotti di maggiore qualità (certificata) e a più alta sostenibilità ambientale e di luoghi alternativi di approvvigionamento (mercati a Km0, commercio equo e solidale). Possiamo sperimentare anche forme di acquisto in condivisione, organizzandoci in gas e microgas di condominio e di isolato, oppure di autoproduzione.
3. Differenziamo meglio e di più i nostri rifiuti: in Italia siamo al 42,3% di raccolta differenziata, mentre per legge dovremmo raggiungere almeno il 65%. Raggiungere il 65% di raccolta non è un obiettivo fuori dalla nostra portata! 
Rimbocchiamoci le maniche per differenziare tutto, ma proprio tutto quello che si può riciclare!
Le nostre case si sono riempite di beni e di oggetti di ogni tipo. C'è anche chi li ha calcolati: secondo una stima del Wuppertal Institut, siamo passati dai 6 mila prodotti a testa di cinquant'anni fa, ai diecimila di fine secolo, ai 20 mila dei giorni nostri. A quanti riusciamo a dedicare la giusta cura? Quanto ci servono davvero questi beni?
Comprare, consumare, vuol dire inevitabilmente anche “produrre” rifiuti. In Italia ne buttiamo a testa 487 kg all'anno, di cui per ora appena il 42,3% (dati Istat riferiti al 2013) viene separato con la raccolta differenziata.
Cosa possiamo fare?
1. Riduciamo la quantità di rifiuti che produciamo: possiamo perdere 50 chili a testa all'anno di rifiuti? E’ possibile, imparando a prestare più attenzione agli acquisti, limitando gli sprechi, gli imballi fuori misura, e poi riusando e donando ciò che non ci serve più. Insieme, possiamo provare a dare vita a nuove occasioni di scambio, riuso e riparazione. Alcuni beni e strumenti potrebbero essere utilmente condivisi anche attraverso la creazione di “depositi” condominiali o di quartiere.
2. Compriamo meno, compriamo meglio: impegniamoci a introdurre cambiamenti nelle nostre scelte e modalità di acquisto, a favore di prodotti di maggiore qualità (certificata) e a più alta sostenibilità ambientale e di luoghi alternativi di approvvigionamento (mercati a Km0, commercio equo e solidale). Possiamo sperimentare anche forme di acquisto in condivisione, organizzandoci in gas e microgas di condominio e di isolato, oppure di autoproduzione.
3. Differenziamo meglio e di più i nostri rifiuti: in Italia siamo al 42,3% di raccolta differenziata, mentre per legge dovremmo raggiungere almeno il 65%. Raggiungere il 65% di raccolta non è un obiettivo fuori dalla nostra portata!
Rimbocchiamoci le maniche per differenziare tutto, ma proprio tutto quello che si può riciclare!

Umbria verso Rifiuti Zero