Altro che Ebola: cambiamenti climatici sono vera emergenza salute


Il British Medical Journal chiede all'Organizzazione Mondiale della Sanità di dichiarare oggi un'emergenza per la salute pubblica. Non per via di una malattia specifica, ma per colpa del cambiamento climatico, che causerà ulteriori 250.000 morti tra il 2030 e il 2050, come la stessa WHO stima.
"Siamo tutti d'accordo con la valutazione del direttore generale dell'OMS Margaret Chan: il cambiamento climatico è la più grande minaccia per la salute pubblica e la questione determinante del 21° secolo. La conferenza ha dato un chiaro avvertimento: senza un'adeguata mitigazione e senza adattamento, il cambiamento climatico pone rischi inaccettabili per la salute pubblica in tutto il mondo", scrive BMJ il direttore Fiona Godlee nel suo editoriale.
Diminuzione delle scorte d'acqua dolce, erosione del suolo, stress da calore, malnutrizione, malaria ed eventi meteorologici estremi avranno effetti catastrofici sulla salute umana. Il BMJ spera quindi di cambiare l'atteggiamento anche all'interno del sistema sanitario.
Per farlo, ha pubblicato una guida al cambiamento climatico rivolta ai medici, che non contiene, però, informazioni di medicina o di assistenza sanitaria. Risponde invece a domande del tipo: "il riscaldamento globale è l'inequivocabile risultato dell'attività umana?" o "Come sarà il futuro del cambiamento climatico?".
"Le morti dovute all'Ebola, anche se tragiche e spaventose, sembreranno insignificanti rispetto al caos che possiamo attenderci per i nostri figli e nipoti se il mondo non farà nulla per controllare le proprie emissioni di carbonio", continua la Godlee. E aggiunge: "il mondo della sanità è di per sé un grande emettitore di gas serra e deve assumersi la responsabilità di limitarli, per evitare il paradosso di fare del male mentre si cerca di fare del bene".
Insomma, se davvero vogliamo evitare un tale disastro, "è necessario intervenire adesso".

fonte: www.greenbiz.it