Perugia è al 32° posto, Terni al 41° : Siamo sicuri che proprio non possiamo fare di più e di meglio? (ndr)
Euromobility 2014. Puntuale come sempre nel mese di dicembre arriva il nuovo rapporto di Euromobility dedicato alla mobilità sostenibile, che indaga sulle 50 principali città italiane. Il rapporto è elaborato con il Patrocinio del Ministero dell'Ambiente.
Bologna è al primo posto per la mobilità sostenibile. La seguono subito dopo Parma e Milano. Al quarto posto troviamo Venezia, seguita da Brescia, mentre Roma è soltanto al ventiquattresimo posto. La prima città del Sud è Cagliari, all'undicesimo posto.
Siracusa, Reggio Calabria e Potenza
si confermano purtroppo come le città più insostenibili dal punto di
vista della mobilità. La graduatoria delle città alla ricerca di una
mobilità più sostenibile è contenuta nell'ottavo Rapporto "Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città" per l'anno 2014.
Ecco spiegato il primato di Bologna.
La città si trova al primo posto grazie alla buona dotazione di
parcheggi a pagamento e di scambio, per il basso indice di incidentalità
sulle strade e per la dotazione di piste ciclabile. Contano molto
l'efficienza del trasporto pubblico, che riesce a soddisfare un'elevata
domanda, il servizio di car sharing e le attività di mobility manager di
Area.
Si confermano nella Top 10
anche Bergamo al sesto posto e Firenze al settimo. Padova è all'ottavo
posto, Genova al decimo e Torino al nono, mentre nel 2012 il capoluogo
piemontese aveva raggiunto il primo posto.
La nuova classifica tiene conto
delle innovazioni introdotte, come car sharing, bike sharing e mobility
manager, della presenza di auto di nuova generazione o alimentate a
combustibili ad impatto ambientale più basso e dall'offerta e uso del trasporto pubblico. Tiene conto anche della presenza di piste ciclabili, di zone a traffico limitato e di zone pedonali.
Quest'anno per elaborare la classifica
si è anche tenuto conto, oltre che dei valori assoluti degli
indicatori, anche dei miglioramenti registrati nell'ultimo anno. Le 50
città monitorate sono tutti i capoluoghi di Regione, i due capoluoghi
delle Province autonome e le città con una popolazione superiore ai 100
mila abitanti.
"Questo ottavo Rapporto" – ha dichiarato Lorenzo Bertuccio, Direttore scientifico di Euromobility – "segnala
la progressiva positiva riduzione del tasso di motorizzazione, complice
anche la perdurante crisi economica, il continuo aumento dei veicoli a
basso impatto come quelli a metano e Gpl, ma anche a trazione ibrida ed
elettrica, che complessivamente raggiungono l'8.0% del parco nazionale
circolante".
Secondo Euromobility, occorre spingere di più sul pedale dei servizi innovativi:
se il bike sharing vede crescere sia il numero di utenti (di circa il
37%) sia il numero di biciclette (+27% circa), come lo scorso anno,
invece, ad un incremento del numero di iscritti al car sharing
tradizionale (+7,8%) non corrisponde una analoga crescita delle
automobili a disposizione dei cittadini, che invece diminuiscono del
4,5%".
Per quanto riguarda il bike sharing,
ad esempio, sono 16 le città dell'osservatorio nelle quali è presente
il servizio di biciclette condivise. A Milano, Brescia e Torino continua
l'impegno delle amministrazioni per la bicicletta e per il
potenziamento del servizio: Milano aggiunge nel 2013 altre 432
biciclette alle 2.800 già disponibili nel 2012, a Brescia l'incremento è
del 37%, a Torino del 17%.
Forlì conta già circa 40 biciclette e
224 utenti, mentre Padova, altra new entry, fornisce già 200 biciclette
e ha soddisfatto oltre 1700 utenti in soli 6 mesi di servizio del 2013.
Gli utenti sono complessivamente aumentati di circa il 37% e le
biciclette in circolazione di circa il 27%. Gli utenti della bicicletta
in sharing sono, quindi, sempre di più, ma non sempre gli amministratori
riescono a soddisfare la loro voglia di pedalare.
Dato che la bici è il vero simbolo della mobilità sostenibile,
la speranza è che le città italiane possano fare progressi dal punto di
vista del bike sharing e delle piste ciclabili, in modo da poter
competere con i migliori esempi europei.
fonte: www.greenme.it