Qualche mese fa un gruppo di
associazioni italiane (Fare verde onlus, Attac Italia, Cittadinanzattiva onlus,
Zero Waste Italy e alcune sezioni regionali di Zero Waste), assistite da un
legale, ha presentato alla Commissione Europea una denuncia contro lo Stato
Italiano per inadempimenti del diritto comunitario in merito al decreto legge
(Decreto del Ministero dell’Ambiente n. 22 del 14 febbraio 2013, proposto e
approvato grazie all’ex ministro Clini) che regolamenta la combustione di CSS
nei cementifici italiani. Il 26 Novembre la Direzione Generale Ambiente della
C.E. risponde affermando che sarebbe necessario “produrre le prove dell'impatto
negativo del CSS sull'ambiente" e che in assenza di tale documentazione
integrativa la denuncia delle associazioni italiane sarebbe stata archiviata a
fine Dicembre. Le associazioni che hanno sottoscritto la denuncia mi hanno
chiesto a questo punto un contributo finalizzato a rispondere alla richiesta
della Commissione al fine, in particolare, di dimostrare l’insussistenza di una
delle 4 condizioni presupposte dalla Direttiva 2008/98/CE, art.6, per
l’applicazione della cessazione della qualifica di rifiuto, ed in specifico che:
“l’utilizzo della sostanza o dell’oggetto non porterà ad impatti complessivi
negativi sull’ambiente o sulla salute umana”. In altri termini, la
denuncia sarà presa in considerazione dalla Commissione nel caso si producano
prove degli impatti peggiorativi su ambiente e salute della combustione di CSS
nei cementifici. Agostino Di Ciaula, membro ISDE Italia, ha prodotto la
relazione inviata alla Commissione Europea.
Chi fosse interessato ad
averla può richiederla alla nostra segreteria all'indirizzo di posta elettronica
isde@ats.it Info: yogiit@tin.it (Dr Agostino di Ciaula
Isde-Italia)
fonte: www.isde.it/