Ogm, l'Europa è davvero contraria? La recente legge europea sugli Ogm pare possa aprire la strada all'approvazione di nuove varietà geneticamente modificate dopo anni di stallo.
Una delle prime coltivazioni che potrebbe ottenere l'approvazione della Commissione Europea è il mais Ogm di DuPont e DowChemical, sviluppato per resistere agli insetti. Le due aziende sono in attesa dell'approvazione da ben 14 anni.
Il mais 1507 viene ampiamente coltivato in Asia e in America. In Europa le opinioni sulle coltivazioni di varietà geneticamente modificate restano divise, con la Gran Bretagna a favore, Francia e Italia tra i Paesi che si oppongono.
L'Europa è giunta ad un nuovo compromesso che lascia agli Stati membri il diritto di vietare le colture geneticamente modificate, anche dopo che sono state approvate dalla Commissione Europea.
Dunque il mais Ogm 1507 potrebbe essere coltivato in quei Paesi che approveranno le varietà geneticamente modificate in agricoltura. Il ministro dell'Agricoltura francese Stephane Le Foll ha sottolineato che la Francia non cambierà idea sugli Ogm e che tutte le coltivazioni continueranno ad essere vietate.
Fino a questo momento il mais Monsanto Mon810 rappresenta l'unica varietà Ogm coltivata in Europa. In Spagna e Portogallo è presente da circa dieci anni. Secondo gli ambientalisti, la nuova legge europea sugli Ogm apre le porte a colture che potrebbero mettere a rischio la biodiversità.
La nuova legge è stata approvata ufficialmente mercoledì 11 marzo 2015 a Strasburgo dal Parlamento Europeo. E' stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale Europea venerdì 13 marzo ed entrerà in vigore 20 giorni dopo a partire da questa data.
Secondo quanto riportato dalla Reuters, alcuni funzionari europei rimanendo in anonimato avrebbero dichiarato di attendersi che la Commissione Europea porti avanti l'approvazione del mais 1507. L'approvazione del mais Ogm di DuPont da parte della Commissione Europea non ne determinerà automaticamente la coltivazione in Europa. Saranno i singoli Paesi UE a decidere se introdurlo nei propri terreni agricoli.
fonte: www.greenbiz.it