Ancora
più della metà degli pneumatici fuori uso vengono inceneriti ogni anno.
Si perdono così materie prime seconde utilissime per il riciclo
Gli pneumatici fuori uso come pilastro dell’economia circolare italiana. O quasi. Secondo quanto emerso dal convegno promosso da UNRIGOM (l’Unione Recuperatori Italiani della Gomma di FISE UNIRE/Confindustria), servono ancora alcuni passaggi: un decreto che disciplini il momento in cui il rifiuto, dopo il trattamento, si trasforma in materia prima seconda,
maggior coordinamento nella ricerca e sviluppo, sostegno agli acquisti
verdi pubblici e privati di prodotti riciclati e una agevolazione
sull’IVA per i prodotti realizzati con materiali riciclati.
Nel 2015 sono state oltre 325.000 le tonnellate
di pneumatici fuori uso raccolte nel nostro Paese, stima UNRIGOM sulla
base dei dati della Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Di queste,
il 45% viene avviato a riciclo, mentre il 55% segue la strada del recupero energetico.
Le quantità raccolte sono in crescita rispetto al 2013, anno in cui il
numero si attestava a 316.638. Ma la percentuale tra riciclo e
incenerimento non è cambiata.
Quel che si è rilevato, dunque, è che se da una parte di può contare su un processo di raccolta ormai avviato, manca un’adeguata normativa che tenga conto anche dei progressi tecnologici degli ultimi anni e dei molteplici impieghi dei materiali riciclati.
«Oggi il settore deve compiere un
ulteriore salto di maturità, focalizzandosi su due obiettivi – ha
dichiarato il Presidente UNIRIGOM, Andrea Fluttero – Da una parte,
privilegiare la crescita della percentuale di riciclo di materiale a
scapito della quota destinata al recupero energetico, come ci viene
richiesto anche a livello europeo dalla gerarchia della gestione dei
rifiuti; dall’altra, c’è la necessità di ridurre le esportazioni di
questi materiali per evitare che tali flussi vengano portati all’estero
(soprattutto Corea e Cina) senza alcun trattamento o con trattamenti
solo grossolani, sottraendo quantitativi importanti all’industria del
riciclo e ai settori produttivi nazionali. Il settore attende il decreto
che disciplini il delicato momento del passaggio da rifiuto aEnd Of
Waste (quando il granulo/polverino di gomma-rifiuto cessa di essere tale
e diventa materia prima seconda) tramite una normativa chiara,
omogenea, basata su standard adeguati e riconosciuti».
Ad oggi, dal riciclo degli pneumatici fuori uso si ottiene soprattutto gomma vulcanizzata (72,4% del recupero di materia), impiegata in diversi settori: dalle pavimentazioni sportive a quelle stradali, fino alla costruzione di pareti fonoassorbenti. Le altre materie che si ricavano sono l’acciaio (20,3%) e il materiale tessile (7,3%).
fonte: www.rinnovabili.it