GENOVA - In Liguria ci sono 174 siti inquinati, di cui solo 52 risultano bonificati. E
inoltre, mancanza di una strategia complessiva sulla gestione dei
rifiuti che, insieme alla loro elevata produzione pro capite (14% in più
rispetto alla media nazionale), rende la situazione critica. Lo rileva
la relazione sulla regione Liguria approvata dalla commissione
parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e presentata dai senatori
Giuseppe Compagnone e Mario Morgoni.
L'attività d'indagine è durata diversi mesi,
con specifiche missioni in tutte le province liguri e decine di
audizioni dai cui è emersa una minima progressione della raccolta
differenziata (33% a livello regionale) con un miglioramento nelle
province di Imperia, Savona e Genova e un peggioramento a La Spezia.
"La
Liguria presenta inoltre note criticità anche per quanto riguarda i
rifiuti industriali e la contaminazione di siti, anche
d'interesse nazionale", fa
sapere Alessandro Bratti, presidente della Commissione parlamentare di
inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Nella
regione sono ben 174 i siti inquinati, e di questi solo 52 risultano
bonificati.
LE CAUSE - "Il problema della Liguria è complesso. Io sono siciliano, la mia regione non è messa bene, ma la Liguria sta peggio", dice a Primocanale Giuseppe Compagnone, senatore membro della commissione. Che spiega il perché di una situazione così allarmante: "Da una parte c’è l’enorme difficoltà di questo territorio, dall’altro non c’è mai stata una seria programmazione nella raccolta differenziata dei rifiuti. L’avanzare delle discariche ha provocato l’inquinamento delle falde, gli sversamenti di percolato e problemi simili".
L'emergenza
ambiente, ovviamente, si trasforma in emergenza criminalità: "Grazie
anche all’attività della magistratura si è messa qualche pezza, ma
rimane una situazione grave determinata dalla mancanza di una strategia
complessiva. Tante ditte, tanti impianti, tante realtà. Non c’è chiarezza. Le infiltrazioni malavitose diventano automatiche”.Fonte: Rete Nazionale dei Comitati Rifiuti Zero