Smontare sempre la menzogna xylellista

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Dopo l’ufficializzazione dell’inchiesta da parte della Procura di Lecce a proposito dell’affaire xylella, è partito un clamoroso e assurdo attacco alla magistratura leccese, col chiaro tentativo di neutralizzare l’inchiesta attraverso la delegittimazione della magistratura stessa. Ma l’azione della controffensiva mediatica punta anche a un altro obiettivo: convincere l’opinione pubblica che il piano di intervento per il contenimento della (presunta) epidemia di xylella è necessario per evitare la procedura di infrazione Ue. Poco importa sapere se l’Europa ha adottato la decisione di esecuzione perché indotta in errore dalle autorità italiane.
Questi incredibili attacchi meritano comunque una risposta e un’analisi, anche a costo di essere nuovamente accusati di fare ‘complottismo’. Mai avremmo pensato di dover scrivere tutto ciò. Mai avremmo pensato che anche le “penne di punta” del panorama giornalistico nazionale, si prestassero a queste operazioni mediatiche. Ecco dunque alcuni consigli per smontare sempre, e ovunque, la menzogna xylellista. Queste sono tre piste che cercheranno di battere in continuazione. Cerchiamo di  dare delle risposte alle tre principali obiezioni che ascolteremo chissà quante altre volte nelle prossime settimane.
1) L’Italia deve agire per fermare la procedura di infrazione
È un problema non imminente e, soprattutto, è un problema non molto importante, a quanto pare, per l’Italia. Infatti il nostro Paese ha il record europeo di procedure di infrazione aperte (sono 90!). Alcune di queste procedure sono aperte da molto tempo, altre sono state chiuse col pagamento di multe vere, altre ancora, invece, si vuole evitarle applicando le decisioni della Commissione. Come nel nostro caso. Ma qui siamo ancora nella fase dell’invio della lettera di messa in mora, quindi è la fase pre-giudiziale e il ministro Maurizio Martina ha due mesi di tempo per rispondere ai rilievi mossi. Ma c’è di più: la procedura di infrazione è aperta perché il nostro paese non ha dato corso alla decisione di esecuzione della Commissione per il contenimento della “presunta” epidemia di  xylella. Si può tranquillamente dire, alla Commissione, nella risposta alla lettera di messa in mora, che la decisione presa dalla Commissione, potrebbe essere stata viziata da un deficit di informazione ( o per colpa di informazioni errate?) proveniente dalle 2autorità scientifiche” regionali. Quindi la stessa Commissione potrebbe essere stata indotta in errore e quindi, non si capisce perché dare ancora seguito alla decisione della Commissione. E non avrebbe quindi ragion di esistere la procedura di infrazione stessa. A proposito, sarebbe il caso che qualcuno spiegasse anche, ai cittadini, i criteri in base ai quali per alcune procedure si decide di pagare le multe (con vantaggi per pochi e danno trasferito su tutti i cittadini), mentre per altre si preferisce imporre la decisione con la forza e l’inganno.
2) Perché allarmarsi tanto? Ogni anni si abbattono molti di più ulivi di quelli abbattuti da Silletti
Altra affermazione fuorviante. In questo modo si vuole ottenere un duplice risultato: delegittimare chi si oppone ai tagli, facendolo passare per un attivista strabico e modaiolo, e sminuire la portata delle incredibili azioni di sradicamento coatto cui abbiamo assistito. A questi professionisti dell’inganno si può rispondere facendo notare che il problema non sono i 4.000/5.000 ulivi sradicati finora dai Piani Silletti, ma il fatto che se fosse passata senza ostacoli l’idea che in Salento ci sia veramente in atto una epidemia di xylella, avremmo assistito a centinaia di migliaia di sradicamenti di ulivi in modo assolutamente incontrollato. Infatti mentre per i tagli autorizzati fisiologicamente negli anni precedenti, c’era comunque qualcuno che controllava che tutto si svolgesse secondo le regole e, per molti di quegli ulivi sradicati i proprietari erano obbligati a ripiantarne una buona parte, con l’emergenza xylella (creata ad arte, dai media complici, proprio per questo scopo) avremmo assistito a un dilagare di tagli e sradicamenti, molti dei quali sarebbero stati fatti in modo silenzioso e anonimo.
3) La magistratura contro la scienza
Ma quando mai! La magistratura si è avvalsa della scienza per verificare ciò che la cricca scientista pugliese stava combinando. E di porcate ne abbiamo lette e viste tante. Altro che luminari, come si è sentito dire da parte dei soliti (noti) giornalisti. Hanno fatto tanti errori, imbarazzanti anche per i colleghi degli Istituti cui appartengono. Siamo noi ad invocare l’intervento della scienza per risolvere il problema del disseccamento degli ulivi (che è in corso, soprattutto su alcuni terreni, ma che non c’entra con la xylella). La scienza che smentisce gli scienziati xylellisti non ha facilmente accesso sui media nazionali. Ma noi sappiamo, e moltissimi cittadini lo stanno vedendo, che ci sono moltissimi esperti e scienziati che smentiscono continuamente la scienza xylellista. Senza dimenticare che molti di quegli “esperti”, che hanno ancora l’esclusiva per legge ad interessarsi della presunta epidemia di xylella (avendo quindi tra le mani un potere enorme di stravolgimento della nostra economia olivicola ) sono in realtà soprattutto virologi e non batteriologi. Con una impostazione, quindi, molto differente. Alcuni dirigenti dell’Istituto Fitosanitario regionale hanno nel loro curriculum esperienze che nulla hanno a che fare con la faccenda per cui sono stati impegnati (basta andare sul sito della Regione Puglia e leggere alcuni curriculum). E poi, dubitare di gente come la dottoressa Mignone o la dottoeressa Licci, per non parlare del procuratore Cataldo Motta, squalifica inesorabilmente chi nutre questi dubbi. Per questi funzionari dello Stato parla il loro curriculum.

Ps Per la disinformazione xylellista : sbagliare è umano, perseverare diabolico, continuare a perseverare dopo tutto ciò che è accaduto negli ultimi venti giorni, è stupido. Denota solo ignoranza o malafede.

fonte: comune-info.net