Dopo Montello, è approdato anche in Campania il tour di Corepla, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica. Un viaggio attraverso le migliori realtà di economia circolare che esistono in Italia.
Il riciclo della plastica è una delle eccellenze italiane e il Consorzio Corepla ha recuperato solo nel 2015 ben 900mila tonnellate di imballaggi in plastica, mentre i suoi impianti sono di fatto un fiore all'occhiello per il nostro Paese.
Un fiore all’occhiello che si trova anche in Campania, nel casertano, in quella Terra dei Fuochi simbolo di un disastro annoso nella gestione dei rifiuti. Il tour di Corepla ci ha fatto conoscere le Erreplast di Gricignano di Aversa e la Di Gennaro S.p.A. di Caivano.
SRI - ERREPLAST
Erreplast ha dalla sua la trasformazione delle bottiglie in plastica recuperate dalla raccolta differenziata in preziose scaglie (materia prima seconda) che poi tornano nel ciclo industriale e vengono riutilizzate sia per la realizzazione di nuovi imballaggi in PET, sia
per la realizzazione di fibra-fiocco di poliestere con applicazioni
nell’industria automobilistica, tessile e dell’arredamento. Riciclo a tutto tondo, insomma, che nel 2015 ha consentito di evitare emissioni per circa 103.500 tonnellate di CO2 equivalenti.
In
una superficie di 80mila metri quadri e grazie al lavoro di 150 operai,
l’impianto di selezione tratta fino a 14 tonnellate all’ora di
imballaggi in plastica provenienti della raccolta differenziata, mentre
l’impianto di riciclo tratta più di 20mila tonnellate all’anno di bottiglie in PET post consumo.
Numeri non da poco e la loro ragione d’essere sta nella convinzione di Antonio Diana, titolare di Erreplast, “ambientalista” dell’anno nel 2010 grazie a Legambiente, che “se si vuole fare buona impresa, la si può fare anche al Sud, anche in Terra di Lavoro e occupandosi di rifiuti”.
Anche se lui, classe 1967 e un padre ucciso dal clan dei Casalesi
nei bui anni ’80, lamenta una “distanza” con gli enti locali, perché è
difficile far comprendere alle amministrazioni (e ai cittadini) che
cercare un’eccellenza nell’ambito della raccolta differenziata non
significa altro che creare nuova ricchezza.
Le etichette – Da una
balla di imballaggi plastici, solo il 70% dei contenuti diventa
realmente materia riciclata. Ciò accade perché aumentano gli imballaggi
incompatibili con il riciclo, cioè quelli poliaccoppiati, quelli con un
elevato contenuto di poliammide e quelli con etichette che rivestono
completamente la bottiglia. Sono queste le cosiddette “sleeves label”,
un grosso problema per l’industria del riciclo perché riducono gli
indici di riciclabilità del 25-30%. Problema risolto per Erreplast che a
tutt’oggi è l’unica azienda italiana dotata di un sistema automatico di
rimozione delle etichette sleeves, per ridurre gli impatti ambientali
degli scarti.
Di GENNARO S.p.A.
Da Gricignano ci siamo spostati a Caivano, dove abbiamo visitato lo stabilimento Di Gennaro. È qui che finiscono i nostri imballaggi di plastica e non solo. Qui si recuperano anche carta, alluminio e materiali ferrosi.
Un passaggio di valorizzazione è fondamentale per il successivo
riciclo, poiché questa manipolazione di frazioni nobili del rifiuto
costituisce l’azione che lo trasforma in una risorsa per il sistema
industriale.
I materiali provenienti dalla raccolta
differenziata vengono condotti all’impianto, conferiti da terzi, e, una
volta pesati, a seconda della tipologia, vengono smistati ad aree
diverse per effettuare lo scarico e, successivamente, attraverso mezzi
meccanici, spinti all’interno di tramogge e avviati alle diverse fasi di
trattamento.
Grazie a loro, insomma, e ad altre aziende sempre meno plastica va a finire in discarica e a segnare la differenza è proprio
il Sud, dove in un anno si è registrata un'impennata del 14,4% di
raccolta differenziata, mentre Corepla indica a livello nazionale per il
2015 un aumento della raccolta dell'8,4%.
“È lo straordinario dato Corepla per l’anno 2015 che indica l’incremento delle raccolte differenziate degli imballaggi in plastica nel Sud d’Italia”, afferma Giorgio Quagliuolo, presidente Corepla. In pochi anni in Campania si è passati dall’emergenza nella gestione dei rifiuti urbani ad una raccolta differenziata degli imballaggi in plastica pro capite solo di poco inferiore a quella della Lombardia.
Crescono anche altre regioni del Sud tra cui Abruzzo e Sardegna. “Ed è proprio l’incremento della raccolta che permette di valorizzare le best practice industriali in materia di selezione e riciclo come queste, sottraendo materiali riciclabili alle discariche per trasformarli in materie prime seconde di qualità che rendono la nostra industria competitiva e sostenibile nel mercato globale”, prosegue Quagliuolo: “Mi piace aggiungere qualche altro dato per l’attività Corepla 2015: sono 900mila le tonnellate di imballaggi in plastica raccolti in modo differenziato e 540mila le tonnellate riciclate. Sono stati recuperati anche quegli imballaggi che faticano a trovare sbocchi industriali verso il riciclo meccanico e il mercato: circa 324mila tonnellate hanno infatti prodotto calore ed energia pulita in sostituzione di combustibili fossili”.
Numeri che fanno ben sperare e che pongono l’Italia tra i paesi migliori d’Europa. E questa volta anche il Sud dice la sua.
fonte: www.greenbiz.it